Contro il secondo porto a Siracusa Italia Nostra si appella all’Unesco

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA

Il porto di Siracusa

Tutela dell’ambiente e sviluppo economico non sempre vanno di pari passo. Succede anche nelle località di mare, e Trieste e Siracusa ne sono, agli antipodi, gli esempi portati oggi agli onori delle cronache dal Corriere della Sera.

Nel capoluogo friulano tra pochi giorni il complesso del Porto Vechio, risalente al diciannovesimo secolo, verrà affidato a un nuovo concessionario che lo riqualificherà sul modello dello Speichestadt di Amburgo, dove antico e moderno dialogano con discrezione.

Un successo dell’associazione ambientalista Italia Nostra, che nel 2001  si è impegnata perché arrivasse il vincolo paesaggistico. “Ora, dice Antonella Caroli, ex segretario dell’autorità portuale di Trieste e adesso impegnata in Italia Nostra, gli imprenditori sono soddisfatti”.

Per Siracusa, sottolinea il Corriere della Sera, vale il discorso opposto: qui il secondo porto turistico destinato a diventare uno dei casi-simbolo della campagna 2010 di Italia Nostra sui Paesaggi Sensibili, quest’anno interamente dedicata alle coste.

A Siracusa sono già a buon punto i lavori per il primo porto turistico,iniziati nel 2007 su proposta dalla società Marina di Archimede Spa. Un progetto poi acquistato dalla Acqua Pia Antica Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone che prevede 500 posti barca, diversi negozi, un ristorante, una caffetteria, un centro benessere.

Ad allarmare le associazioni ambientaliste è il progetto del secondo porto turistico a ridosso del primo, presentato nel novembre 2008 dalla società locale Spero srl: altri 350 posti barca, altri edifici, ulteriori 50.000 metri quadrati di interramento del mare, soprattutto un braccio particolarmente lungo proteso verso il largo.

Al momento il progetto è sul tavolo del sindaco ed è sottoposto alla valutazione ambientale strategica e alla valutazione di incidenza. Il 13 luglio scadranno i termini entro i quali gli enti competenti potranno presentare osservazioni e perplessità per la valutazione ambientale, poi si passerà al gradino successivo.

Alessandra Mottola Molfino, presidente nazionale di Italia Nostra, ha pronto un esposto all’Unesco, visto che dal 2005 Siracusa fa parte della lista dei bei considerati Patrimonio culturale dell’umanità: “Quel secondo porto sembra fatto apposta per far attraccare le navi da crociera da centinaia di passeggeri. Un turismo mordi e fuggi che non porta ricchezza ma allontana quello pregiato”.

Ribatte il sindaco Paolo Visentin, centrodestra: “Il secondo porto turistico sta seguendo tutte le procedure ed è stato ammesso alla seconda fase delle valutazioni di legge. Navi da crociera? Italia Nostra sbaglia, quel porto ospiterà solo barche da diporto, i natanti più grandi attraccheranno al Porto Grande e non vedo alcuno scandalo, anche quel turismo serve. Capienza sovradimensionata? Il porto di Caltagirone ospiterà solo nautica di alta qualità, qui le condizioni saranno diverse”.