Aids: forse è nato per colpa degli aghi non sterilizzati

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA

Potrebbero essere stati i medici a aver diffuso, più di 60 anni fa, i primi casi di Aids, contribuendo a dare il via all’epidemia mondiale che vediamo oggi. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Clinical Infectious Diseases, secondo cui sarebbe stato l’uso di aghi infetti il responsabile della trasmissione.

Per verificare questa ipotesi Jacques Pepin dell’Universite de Sherbrooke a Montreal ha visitato 900 villaggi nell’Africa Centrale, dove si sono verificati i primi casi intorno al 1920, cercando gli anziani colpiti dall’epidemia di una malattia del sonno che ha colpito l’area tra il 1936 e il 1950, che veniva curata dai medici coloniali francesi con una serie di iniezioni.

Il ricercatore ha anche preso dei campioni di sangue degli anziani, alla ricerca di virus meno letali dell’Hiv, come l’epatite C o l’Htlv, che potevano essere trasmessi dagli aghi, che all’epoca non erano monouso. “Il risultato è stato stupefacente – spiega il ricercatore – le persone trattate per la malattia prima del 1951 hanno mostrato una possibilità tripla rispetto agli altri di avere l’epatite C o il virus Htlv. Se uno di questi pazienti di 60 anni fa fosse stato contagiato dall’Hiv avrebbe di sicuro trasmesso la malattia”.

Secondo il ricercatore questa è una possibile spiegazione anche per il fatto che il numero di anziani trattati per la malattia del sonno è sei volte inferiore a quelli che ci si aspettava dai registri dell’epoca: “Probabilmente – deduce Pepin – quelli non sopravvissuti sono morti proprio a causa dell’Aids”.