Bimbo di 3 anni a San Patrignano. Il Tribunale vuole toglierlo alla madre

Pubblicato il 18 Aprile 2012 - 08:23 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Prima, nonostante la cocaina, le avevano affidato il bambino di tre anni. Ora glielo vogliono togliere. Il tutto proprio ora che Sara, 41 anni, con la dipendenza dalla droga sta combattendo nella comunità di San Patrignano. 

La sua storia, raccontata sul Corriere della Sera da Francesco Alberti, non può non far riflettere: il piccolo Tanir ha tre anni e suo padre se n’è tornato in patria, in Marocco. A lui resta solo la mamma, tossicodipendente in cura nella comunità fondata da Vincenzo Muccioli. Tanir aveva anche una sorellina, morta a due anni per una malformazione. Le resta solo la mamma, da cui era stato diviso “per essere affidato a struttura idonea” prima che i giudici decidessero, circa due mesi fa, di ridarlo alla mamma, che in comunità sta cercando di disintossicarsi.

Qualche giorno fa, però, per Sara è arrivata una nuova doccia fredda. Lo stesso tribunale che aveva spedito Sara e Tanir insieme a San Patrignano, scrive il Corriere, ora ha cambiato idea e ordina che il piccolo venga riportato nella struttura protetta dove era ospite prima del ricongiungimento con la madre.

I vertici di San Patrignano, però, non ci stanno: “È una scelta inspiegabile – hanno scritto in una lettera (riportata dal Corriere) al presidente del Tribunale dei minori di Firenze, Maria Cannizzaro, e al giudice relatore dell’ordinanza, Rosario Lupo –. Il piccolo sta vivendo con serenità il rapporto affettivo con la madre. Un repentino distacco rappresenterebbe un ulteriore trauma: ci opporremo con tutti i mezzi consentiti dalla legge”.

Per ora la comunità ha preso tempo: Tanir è ammalato e non può uscire dalla struttura. Ma la battaglia per Sara e Tanir è appena all’inizio.