e-G8. Tassa europea su Google, Sarkozy insiste

Pubblicato il 25 Maggio 2011 - 17:08 OLTRE 6 MESI FA

Nicolas Sarkozy (foto Lapresse)

PARIGI – L’idea è vecchia, la Francia l’ha sola tirata di nuovo fuori dopo poco meno di sei mesi: tassare Google in Europa. Che significa? L’idea è quella di introdurre un’imposta fiscale per il colosso web che gestisce gran parte della pubblicità in rete dopo che gli editori avevano già protestato con l’Eliseo.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha sfruttato l’occasione del summit della Rete degli 8 Grandi del mondo per ribadire il concetto e mettere i paletti alla rete.

C’è già chi parla di uno scambio equo: da un lato la tassa europea dall’altro vantaggi. Juan Carlos Martin sulla Stampa scrive: “Possibile scambio secondo il quale le imprese di telecomunicazioni europee, alla caccia di fondi con cui ammodernare le loro reti, otterrebbero di violare la neutralità della Rete, ovvero l’ok politico a “tassare”  le americane Google e Facebook che devono necessariamente passare per i loro cavi se vogliono raggiungere mezzo miliardo di europei. Le aziende americane in cambio otterrebbero la fine degli attacchi a cui sono soggette da un paio d’anni a questa parte; inoltre le nuove «tasse», per quanto odiose, costituirebbero comunque una barriera contro potenziali start-up concorrenti. Tale ipotetico scambio violerebbe uno dei pilastri di Internet, ovvero la regola che chi possiede i cavi può benissimo farsi pagare per fornire accesso, ma non può imporre balzelli sui bit in transito”.

Per ora la situazione però è questa: da una parte i giganti di internet, come Google o Facebook, che rifiutano ogni intervento o controllo degli Stati, dall’altra i governanti, che vorrebbero maggiori regole. Una posizione, quest’ultima, espressa chiaramente dallo stesso Sarkozy all’inizio dei lavori, questa mattina.

“Non voglio cercare di controllare la Rete, ma piuttosto aprire un dialogo proficuo tra governi e gli attori di Internet”, ha affermato il presidente, davanti a oltre mille protagonisti mondiali del web, riuniti ai giardini delle Tuileries, a due passi dal museo del Louvre. Il presidente francese ha insistito sulla necessità di una nuova governance mondiale della Rete. “C’è una contraddizione straordinaria nel dire che Internet abolisce le frontiere e poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali”, ha avverito. La Francia ha introdotto due leggi contro la pirateria sul web ed è all’avanguardia nella protezione del copyright. “A costo di sembrare impopolare, voglio dirvi che non potete rifiutare un minimo di regole e valori comuni. Non si può – sottolinea Sarkozy – veicolare il Male senza ostacoli ne’ ritegno”.

Un messaggio che però non ha convinto gran parte degli addetti ai lavori. A partire dall’amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, il cui messaggio, in sintesi, è stato il seguente: “Prima di pensare a progetti di regolamentazione, chiediamo ai governi di studiare soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi da un punto di vista globale”.