Lodo Mondadori. La perizia del tribunale: “Il danno c’è, ma invece di 750 milioni, Fininvest ne deve a Cir 250”

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

Carlo De Benedetti

Il danno subito dalla Cir in seguito all’accordo per la spartizione della Mondadori dell’aprile 1991 è inferiore di circa il 22-24 per cento rispetto a quello indicato dal giudice di primo grado Raimondo Mesiano: lo scorso ottobre Mesiano aveva condannato Fininvest a risarcire la società di Carlo De Benedetti per 750 milioni. La nuova cifra emerge dalla perizia dei tre consulenti, guidati dal Professor Luigi Guatri, depositata questa mattina nella cancelleria della Corte d’Appello Civile di Milano nell’ambito della causa che vede contrapposte Cir e Fininvest.

I tre consulenti hanno stabilito che il valore delle società oggetto della trattativa (Ame, Amef, Espresso, Finegil e Repubblica) che ha portato alla spartizione della casa editrice di Segrate, tra il giugno del 1990 e l’aprile 1991 era diminuito di 44,5 milioni di euro, cifra che corrisponde al 18,8 per cento del divario di valore che il il giudice Raimondo Mesiano aveva quantificato in 236,5 milioni.

I consulenti però hanno rilevato un errore per eccesso nel calcolo fatto da Mesiano abbassando ulteriormente la cifra del danno fondamentale che quindi va da un minimo di 182,4 a un massimo di 202 milioni: di conseguenza il danno subito da Cir rientra in una percentuale che va dal 22,1 per cento e il 24,4 per cento.

In seguito alla notizia, il titolo Cir ha guadagnato il 4,83% a 1,47 euro alla Borsa di Piazza Affari. Il danno comunque c’è e quindi ci sarà un risarcimento, anche se inferiore ai 750 milioni, è stato il ragionamento del mercato, che ha premiato Cir.