A Roma, a sette mesi dal Giubileo, i vigili urbani iniziano a prepararsi. Come? Beh, iniziando dalle cose più importanti come, per esempio, il look.
In una circolare pubblicata in queste ore sui social da Antonio De Santis, ex assessore al Personale e oggi capogruppo della Lista Raggi in Campidoglio, si leggono alcune speciali prescrizioni che i poveri vigili romani dovranno seguire. Alla lettera.
Per gli uomini, per esempio, “c’è il “divieto assoluto di portare in uniforme orecchini, piercing e simili”. I capelli devono essere “puliti e ordinati” e “se tinti, di colore naturale”. Sì a gel e lacche, se servono a tenerli in ordine.
Una domanda: ma chi decide se sono in ordine o no? Ma andiamo avanti.
Il taglio sia “di lunghezza moderata” in modo da scoprire “fronte, orecchie e collo” e “seguire la naturale attaccatura del cuoio capelluto evitando qualsiasi forma di eccentricità; barba e baffi devono essere ben curati, di lunghezza non eccessiva e se tinti, di colore naturale”.
Ma le prescrizioni riguardano anche le donne. Per loro la tinta deve essere di “colore naturale” e anche qui “il taglio non deve essere eccentrico”, ed è preferibile “non superare il limite delle spalle”. Altrimenti “dovranno essere legati e raccolti”, anche con accessori ma rigorosamente “blu o neri”. Il trucco “non deve essere eccessivo, troppo marcato o di colore acceso”. No anche a “ciondoli, orecchini pendenti e collane”.
Non vi sembra un po’ eccessivo? Un po’ da altri tempi? Sì? No? In fondo non è che Gesù, uno dei comandanti in capo del Giubileo dall’alto dei cieli, avesse proprio i capelli e la barba così corti. Ma comunque, almeno una buona notizia c’è: a Roma, finalmente si torna a parlare di cose importanti. Non se ne poteva più, in effetti, di tutte quelle discussioni costruttive per snellire il traffico cittadino o per migliorare il trasporto pubblico.