Metà dei bimbi italiani è sovrappeso:colpa anche della tv in camera

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 02:30 OLTRE 6 MESI FA

L’obesita’ infantile sta diventando una sorta di “epidemia” che a livello globale cresce a ritmi vertiginosi, +50% negli ultimi vent’anni (dal 4% del 1990 al 6% del 2010), soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Ma anche l’Italia, complici stili di vita tutt’altro che salutari, caratterizzati da poco sport e molta tv, si trova costretta ad affrontare l’emergenza obesita’, se e’ vero che in base agli ultimi dati che arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ piu’ di 1 bambino su 5 tra gli 8 e i 9 anni e’ obeso (21%) e quasi 1 su 2 e’ in sovrappeso (45,6%), con una percentuale piu’ elevata nei bambini (48,8%) che nelle bambine (42,2%). Dati allarmanti, che sono stati presentati questa mattina da Francesco Branca, Regional Adviser in Nutrition per la Regione Europea dell’Oms, nel corso del Convegno di presentazione dei risultati del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in eta’ 6-17 anni”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanita’ in collaborazione con i Miur, l’Inran, le Regioni e le aziende sanitarie.

“Gli ultimi dati disponibili di uno studio multicentrico proposto dall’Oms ed eseguito in maniera omogenea da 13 paesi europei, in prevalenza del Nord – precisa Branca – ci dicono che in Italia c’e’ ancora molto da fare e che il Paese si trova in una situazione simile a Paesi come Grecia e Malta, che rappresentano gli estremi in negativo per quanto riguarda l’obesita’ in Europa”. D’altronde basterebbe leggere i risultati dell’indagine che il ministero della Salute ha commissionato all’Iss per capire che il problema obesita’ e’ strettamente legato alle cattive abitudini alimentari e agli scorretti stili di vita dei nostri ragazzi. Secondo l’indagine, infatti, il 9% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni non fa colazione e ben il 30% non la fa adeguata.

Inoltre 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura, mentre il 50% consuma bevande gassate o zuccherate nell’arco di una giornata. E brutte notizie arrivano anche sul versante dell’attivita’ fisica. Mentre 1 bambino su 2 ha l’adorata televisione in camera, solo il 20% dei bambini pratica sport piu’ di una volta la settimana. Senza contare che circa il 70% dei bambini non ha l’abitudine di andare a scuola a piedi e solo 1 su 4 (26,8%) gioca piu’ di 2 ore al giorno all’aria aperta nei giorni feriali. “In Italia si fanno gia’ tante iniziative ma non si fa ancora abbastanza.

Servono interventi non solo a livello locale ma a livello nazionale e in piu’ settori, perche’ non e’ sufficiente intervenire sulla scuola o sull’educazione” per risolvere il problema, spiega l’esperto dell’Oms, che prova ad indicare una serie di prorita’: “intanto intervenire sulla disponibilita’ e sull’offerta di alimenti e anche sui prezzi, visto che i gruppi piu’ colpiti sono quelli piu’ vulnerabili a livello socio-economico. E poi – conclude Branca – credo che ci sia bisogno di intervenire anche sull’offerta e la pubblicita’ di alimenti rivolti ai bambini e, infine, sulla qualita’ dell’offerta della ristorazione privata, considerato che la maggior parte degli italiani mangiano spesso fuori casa”.