Dal ministro Rotondi, parole cortigiane per “Berlusconi da discoteca”. Meglio un consiglio: per prudenza, si tocchi.

Pubblicato il 13 Marzo 2010 - 14:37| Aggiornato il 18 Marzo 2010 OLTRE 6 MESI FA
Gianfranco Rotondi era democristiano, della corrente di Donat Cattin. Del defunto Carlo Donat Cattin potete dire tutto, ma non che potesse tollerare parole così cortigiane e sicofantiche come quelle dette dal suo ex “amico” di partito. C’è anzi da giurare che Donat Cattin si sia rivoltato nella tomba quando ha sentito queste cose. A noi, per ora, vengono i brividi: “Berlusconi incarna i valori della Democrazia Cristiana ma a questi ha impresso un “ritmo da discoteca” ha detto Rotondi, il ministro per l’attuazione del programma di governo: “Berlusconi è la nuova Democrazia Cristiana. Noi avevamo un ritmo da danza classica. Lui ci ha dato un ritmo da discoteca ma i valori sono gli stessi”.
Tra le parole in libertà che gli sono uscite dalla bocca, Rotondi ha detto anche queste, forse con l’intenzione di apparire dentro le segrete cose (magari ha incontratoi per strada un suo vecchio compagno di corrente che lo ha preso in giro)

Berlusconi ascolta prudente

. Lette col senno di poi sono parole che dovrebbero far fare gli scongiuri a chiunque, Berlusconi in testa, ascolti Rotondi. Parlando prima della decisione del Consiglio di Stato sulla possibilità di riammettere la lista del Pdl in Lazio, Rotondi ha detto, poche ore prima della decisione negativa:  “Non escludo sorprese. Il Consiglio di Stato ha una giurisprudenza consolidata a favore del diritto degli elettori di esprimersi. Non è condizionabile dalle piazze”. Per questo “non escludo che possa riammettere la lista del Pdl”.