Musei, Alain Elkann: “Assurdo pensare di non far circolare le opere”

Pubblicato il 10 Ottobre 2010 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

”Un fatto spiacevole, senz’altro, ma sono cose che possono succedere. Non credo proprio che ora si debba montare il caso e dire che i musei non devono più prestare le loro opere per le mostre all’estero e in Italia”. Questo il commento del presidente del Museo Egizio di Torino, Alain Elkann alla notizia, oggi su Repubblica, del rientro in Italia dal Giappone di un prezioso pezzo del Museo danneggiato nel viaggio

Si tratta di un ritratto di sovrano della XVIII dinastia, noto come ”testa osiriaca”: ha subito danni nella parte superiore, la corona, in seguito ad una caduta da un carrello, a fine mostra, in agosto. Il fatto risale quindi a più di un mese fa e la notizia, resa nota allora dai media giapponesi, è arrivata ora in Italia. ”Chi vuole fare il detrattore per mestiere lo faccia, ma mi sembra solo demagogia. Per noi – ha aggiunto Elkann – quella in Giappone è stata una mostra importantissima, che ha fatto conoscere il patrimonio di Torino ad un milione di persone che oggi e amano un po’ di più l’Italia”.

“Mi sembra – ha ancora aggiunto – sia l’ennesimo gioco all’italiana di prendere un piccolo fatto negativo per distruggere un grande fatto positivo, si cercano gli appigli per denigrare eventi e avvenimenti invece felici. Trovo assurdo pensare che le nostre opere, come tutte le opere di valore del mondo, non si debbano più muovere. In un mondo sempre più in movimento. Si può morire facendo caccia grossa in Africa, ma anche facendo una passeggiata al Parco Valentino di Torino, inciampando su un sasso”.

Dello stesso avviso è la direttrice del Museo torinese, Eleni Vassilika: ”Sono cose che possono accedere – ha detto – certo un fatto spiacevole per il quale abbiamo, per altro, ricevuto mille sincere scuse dai giapponesi. Ma nulla di irrimediabile è successo, tanto più che la testa osiriaca si è danneggiata in un punto dove era stata già restaurata, male, alcuni anni fa. Il vuoto della corona sovrastante il volto era infatti stato riempito con materiali disomogenei che l’hanno resa più fragile, per questo, probabilmente si è rotta, ora la restaureremo, ovviamente a spese dei giapponesi, meglio di prima”.