“Se parla il ragiunàt”, Vittorio Zucconi su Repubblica

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

Vittorio Zucconi su Repubblica dalle colonne di Repubblica dallo scandalo Ruby, Berlusconi e Bunga Bunga si concentra su un personaggio: il ragioniere. Blitzquotidiano vi propone la sua analisi come articolo del giorno.

“C’è una figura centrale, nella miserabile tragedia che l’Italia sta di nuovo recitando davanti agli occhi dello sbigottito mondo, che nessun grande giornale americano o rete televisiva inglese potrà capire e forse soltanto chi ha vissuto ed è cresciuto nella Milano dove è cresciuto e ha vissuto il Cavaliere può afferrare nella sua esemplarità. E’ la figura del “ragiunàt”, del ragioniere… il Ragionier Spinelli”.

E poi ancora Zucconi scrive: “Il “ragiunàt” lavora nell’ombra del cliente, fa scrupolosamente quello che gli viene detto di fare nei limiti di norme, leggi e regolamenti, tant’è vero che il Ragionier Spinelli, che si chiama Giuseppe, non è neppure sfiorato da indagini o da sospetti. Si esplora e si fruga nei suoi libri contabili come oggi si rovista nelle memorie sugli HD dei computer, ma nessuno si sognerebbe di incriminare la Toshiba, la Apple, la Hewlett Packard o la Dell perché sui dischi sono stati trovati indizi di reati. Nella Milano del giovane Silvio, che impiega il Ragionier Spinelli da almeno trent’anni, da quando ancora era un quarantenne rampante, l’etica vantata dalla “capitale morale” era l’etica del ragioniere, la sua bellezza era l’estetica della contabilità”.

Poi conclude: “Silvio Berlusconi, il “dottore” nella lingua aziendale, può credersi, quando è circonfuso dall’aureola della propria corte di prosseneti e ammiratrici a tassametro, un gigante del mondo, un titano fra i titani, il Cesare Augusto della Brianza. Ma dietro i flabelli, i riflettori, i miliardi, il narcisismo, aveva bisogno di lui, quando si trattava di cose delicate e serie da trattare: di un ragioniere”.