Tra terremoto, rifiuti e gare di vela: i 13 miliardi in 9 anni spesi dalla Protezione Civile

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 10:24| Aggiornato il 24 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA
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Guido Bertolaso

Dal 2001 al 2009 sono passati nelle mani della Protezione Civile di Guido Bertolaso 12 miliardi 894 milioni 770.574 euro e 38 centesimi. Un conteggio che si trova nell’ultimo rapporto dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Soldi pubblici utilizzati per appalti in caso di calamità naturali ma non solo: anche per gare sportive, vertici internazionali, manifestazioni, grandi eventi. Appalti milionari, alcuni dei quali sono attualmente sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Due tra tutti. Quello per la regata della Maddalena, la “Louis Vuitton world series” per cui la Protezione Civile ha utilizzato funzionari pubblici e 2,3 milioni di soldi accantonati per le emergenze e invece concessi in appalto al comitato organizzatore. Su questo caso ha indagato la Corte dei Conti che ha negato il visto di conformità. L’altro appalto “limite” è quello sul G8 alla Maddalena, revocato all’ultimo minuto in favore dell’Aquila. La protezione civile avrebbe concesso un appalto da un miliardo, 6 milioni 415.139 euro e 68 centesimi per strutture che poi non sono state ultimate nè utilizzate. La magistratura, infatti, sta indagando.

Ma come ha fatto la Protezione Civile a spendere 13 miliardi di euro in nove anni? Lo spiega nel dettaglio il rapporto dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici che sottolinea come le ordinanze di Bertolaso nel giro di pochi anni si siano addirittura duplicate: dalle 28 del 2001 alle 49 del 2009. E ogni appalto ha cifre da capogiro. Viene calcolato, ad esempio, che per far fronte all’emergenza rifiuti in Campania sono stati spesi in nove anni 3 miliardi 548 milioni 878.439 euro. Ben 613 euro per ogni cittadino campano.

Ma non solo. Tra le altre ordinanze ci sono quelle per i Grandi Eventi, su cui la magistratura sta indagando: i mondiali di nuoto, il G8 della Maddalena, quello dell’Aquila, le celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia. Su quest’ultimo capitolo l’Autorithy per i contratti pubblici ha sollevato ulteriori questioni. Come ad esempio le domanda: perché non sono state fornite indicazioni sulle procedure seguite per affidare incarichi a progettisti e collaudatori?  E perché tra l’avviso “di preinformazione” e la pubblicazione dei bandi sono passati solo 14 giorni?

Domande che si sommano ad altri dubbi, a “stranezze”, come le chiama Sergio Rizzo sul Corriere della Sera. Come ad esempio il fatto che sia stata stralciata dalla manovra finanziara la norma con cui si sottoponevano le spese della Protezione Civile al controllo del Tesoro.