Enna. Facoltà romena Medicina: per il ministro è fuorilegge

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2015 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
Enna. Facoltà romena Medicina: per il ministro è fuorilegge

Enna. Facoltà romena Medicina: per il ministro è fuorilegge

ROMA – I titoli di studio rilasciati dalla facoltà di medicina e farmacia dell’Università romena “Dunarea de Jos Galati” aperta a Enna non hanno “alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica”. Lo afferma una “comunicazione urgente” del Miur, dopo che la Prefettura di Enna ha comunicato che si è svolta una “cerimonia di apertura dell’a.a. 2015/2016” della facoltà le “cui attività didattiche, relative a corsi, saranno svolte presso locali della Fondazione Proserpina Srl”.

A tale riguardo, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ritiene “necessario informare studenti e famiglie che, anche a tutela della qualità degli studi universitari, l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle Università, italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l’altro, dell’Agenzia nazionale di valutazione”.

In particolare, precisa il Miur, “nessun accreditamento è stato concesso dal Ministero per l’attivazione a Enna di corsi in area medico-sanitaria alla sopraindicata Università Rumena, né tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento la citata Fondazione Proserpina srl”. Si evidenzia, pertanto, che “eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica”.

Il Miur, ricorda una nota, ha già “provveduto a diffidare l’Università Dunarea de Jos Galati e la Fondazione Proserpina e sta provvedendo, con la collaborazione anche dell’autorità giudiziaria, a ogni possibile azione al fine di ricondurre questa spiacevole situazione nell’alveo della legalità”.