Laura Boldrini “va eliminata fisicamente”: la leghista Monica Bars dopo Salvini e la sua bambola

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2016 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA
Laura Boldrini "va eliminata fisicamente": la leghista Monica Bars supera Salvini e la sua bambola

Laura Boldrini “va eliminata fisicamente”: con queste parole su Facebook, la leghista Monica Bars supera Salvini e la sua bambola

Laura Boldrini “va eliminata fisicamente”: in un commento su Facebook, la leghista Monica Bars, di Musile di Piave (Venezia), ha esagerato un po’ troppo, è andata oltre al limite tollerabile. Forse è Facebook che induce a espressioni sprezzanti e violente come se si trattasse di un confessionale: certe cose però, se dette in confessionale, portano alla penitenza non alla assoluzione.

Di fronte allo sdegno sollevato, ha provato a fare marcia indietro, attraverso un avvocato, facendo dire che la eliminazione fisica della Boldrini da lei invocata su Facebook non era quella proprio fisica stile Isis, ma solo quella politica, dalla carica che ricopre.

Però il danno è fatto e il senso della battuta non si presta a equivoci. Tenuto conto che Laura Boldrini ha una squadra di poliziotti a sua disposizione e tutela, Monica Bars ha fatto bene a rivolgersi a un avvocato, si può scommettere che avrà dei guai.

Dal punto di vista politico, il danno è forse anche maggiore, perché conferma che la linea volgare e sguaiata di Matteo Salvini non porta distante e allontana la maggioranza degli italiani, che possono considerare Laura Boldrini una delle persone più antipatiche del pianeta, che possono anche sperare che non venga più rieletta, ma tra un giudizio negativo e l’invocazione a eliminarla fisicamente non ha dubbi. Anche se si trattava di tre parole soltanto in una serie di commenti a una discussione su Facebook, ostile alla Boldrini, sono tre parole pesanti che non devonio essere accettate da nessuno, tanto meno pensate e scritte.

Quelle tre parole che in quella sequenza esprimono un odioso ssentimento, sono un indice di quanto sia involgarita la politica in Italia. C’è da dire che la Lega in questo processo ha rappresentato un punto di svolta, dal celodurismo di Umberto Bossi alla bambola gonfiabile presentata su un palco come Laura Boldrini dall’attuale leader della Lega Matteo Salvini.

Ciascuno è libero di pensare quello che vuole degli altri, della Boldrini si può pensare che spreca i nostri soldi con inuti viaggi in America o con inutili ricerche per stabilire, a spese nostre, che solo il 4 per cenrto delle strade in Italia è dedicato a una donna.

Ma l’episodio della bambola gonfiabile è rivoltante, il post “va eliminata fisicamente” è allarmante. La storia recente insegna che bersagli di sguaiate aggressioni mediatiche hanno portato a aggressioni fisiche premeditate o inconsulte; che sia frutto di un piano terroristico o di un pazzo cambia poco. L’odio espresso a parole ha elevate probabilità di tradursi in atti di violenza. A Berlusconi è andata bene, a Indro Montanelli un po’ meno, Togliatti rischiò la vita, Marco Biagi la perse.

La vicenda Bars-Boldrini è raccontata nei dettagli da Giovanni Monforte sulla Nuova Venezia.

Monica Bars è capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Musile di Piave, città di 11.500 abitanti oggi inglobata nella città metropolitana di Venezia.

Monica Bars ha scritto quella orribile frase su Facebook il 22 luglio
“a commento di un post in cui si riportavano, criticandole, alcune dichiarazioni della presidente della Camera, Laura Boldrini, sull’emergenza umanitaria in Turchia e sulla necessità per l’Europa di aprire le porte ai turchi in fuga dalle repressioni di Erdogan”.
Due consiglieri comunali di Musile, Roberto Montagner e Vanio Trombelli, hanno letto la frase e sono trasecolati, arrivando, informa Giovanni Monforte, a chiedersi pubblicamente se Monica Bars possa continuare a sedere in Consiglio comunale, guidando il gruppo di maggioranza.
Cinque deputati del Pd, Davide Zoggia, Michele Mognato, Delia Murer, Andrea Martella e Sara Moretto hanno reagito sdegnati, presentando un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano:
“E’ evidente che si tratta di una frase che va al di là di ogni plausibile forma di libertà di espressione, rendendosi responsabile di una vera e propria istigazione alla violenza”.
Evidentemente resasi conto di averla fatta grossa, Monica Bars ha chiesto aiuto a un avvocato, Pierpaolo Alegiani, il quale si è detto convinto che tutto finirà in una bolla di sapone e ha proposto una interpretazione più mite:

“L’affermazione scritta su Facebook va assolutamente interpretata nel senso che la Bars intendeva riferirsi alla rimozione dell’onorevole Boldrini dal suo ruolo politico e non in altro modo, peraltro la dichiarazione non mi sembra, in ogni caso, possa configurare una minaccia penalmente perseguibile, in quanto la minaccia dovrebbe essere concretamente percepita dal soggetto minacciato come concreta e attuale e non mi pare certo questo il caso”.