De Luca: “In piazza a Napoli pezzi di camorra, di neofascisti e pezzi di qualcos’altro” VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2020 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
De Luca: "In piazza a Napoli pezzi di camorra, di neofascisti e pezzi di qualcos'altro" VIDEO

De Luca: “In piazza a Napoli pezzi di camorra, di neofascisti e pezzi di qualcos’altro” VIDEO

“In piazza a Napoli pezzi di camorra, di neofascisti e pezzi di qualcos’altro”. Così il presidente della Campania Vincenzo De Luca ospite di Fabio Fazio.

Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa c’è il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “C’è un malessere sociale profondo che merita rispetto e comprensione. Ma soprattutto merita risposte socioeconomiche concrete e rapide”, dice commentando la nottata di disordini a Napoli di venerdì.
 
“Come Campania abbiamo lavorato su due piani, la battaglia contro il Covid e un piano socioeconomico di 1 miliardo e 17 milioni di euro. Sono aiuti dati a 200mila pensionati, 130mila piccole imprese, 60mila professionisti, famiglie con disabili – dice De Luca -. Abbiamo fatto fronte da subito a un problema che sapevamo essere fortemente presente”.

“L’altro aspetto della nottata di venerdì, i protagonisti centrano ben poco col disagio sociale e il malessere delle categorie economiche. Pezzi di camorra, pezzi di antagonisti e pezzi di neofascisti e potremmo aggiungere anche pezzi di qualcos’altro. La camorra ha interesse ad avere campo libero per spacciare droga tranquillamente. Non c’entra nulla con la paura del lockdown, sapevamo già da una settimana che alle 23 di venerdì sarebbe scattata una sceneggiata violenta. Abbiamo avuto perlomeno l’arresto di due spacciatori. Speriamo sia l’inizio di una svolta radicale di controllo del territorio”.

Sul nuovo DPCM

Il DPCM non è sufficiente – spiega ancora De Luca – è un passo in avanti ma non basterà. Oggi abbiamo un livello di contagio triplo rispetto a febbraio-marzo ma con 2 elementi in più: l’apertura delle scuole e la stagione influenzale, che porteranno inevitabilmente a un aggravamento della situazione. Ogni cittadino italiano deve essere medico di se stesso, deve avere senso di responsabilità”.

Potevamo fare due scelte: o chiudere tutto per un mese e contenere l’epidemia o prendere ancora misure intermedie, il governo ha scelto ancora questa seconda strada che ha alcuni punti di criticità: l’apertura dei bar e dei ristoranti, il comparto dello spettacolo, del cinema, degli operatori culturali, delle palestre, che sono in grande sofferenza e onestamente non sono quelli i luoghi in cui si è creato il contagio”.

“Sulla scuola continuiamo a balbettare, abbiamo fatto confronto nelle prime 2 settimane precedenti all’apertura dell’anno scolastico e le 2 successive, dove il contagio è aumentato sulla popolazione complessiva di 3 volte. Sulla fascia d’età da 0 a 18 anni è aumentato di 9 volte. Il mondo della scuola, piaccia o meno, è uno dei vettori più grandi di contagio nelle famiglie”. (Fonte Che tempo che fa).