L’Olanda si riscopre europeista: ok liberali-laburisti, ko destra anti-Bruxelles

Pubblicato il 12 Settembre 2012 - 21:51| Aggiornato il 13 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

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Il primo ministro olandese Mark Rutte (Foto LaPresse)

L’AJA – L’Olanda si riscopre europeista e dà una speranza al Vecchio Continente: alle elezioni per il rinnovo della Camera si profila una vittoria netta, quasi storica e inattesa in queste dimensioni, per i due maggiori partiti in gara, entrambi europeisti. Secondo i primi exit poll, i conservatori del Vvd del premier uscente Mark Rutte e i laburisti del PvdA di Diederik Samsom sono cresciuti di 10 seggi ciascuno con una leggera prevalenza del primo.

Una buona notizia per l’Europa intera, che segue quella dell’approvazione da parte della Germania del Fondo Salva Stati.

Il partito di Rutte è accreditato in prima battuta di 41 seggi (ne aveva 31), mentre i laburisti del PvdA salgono a 40 (ne avevano 30). Insieme i due partiti contano quindi 81 seggi (sui 150 della Camera olandese) e – seppure divisi da elementi programmatici – possono sulla carta dar vita a una maggioranza di govero filo-Ue. Male viceversa gli euroscettici col crollo dell’ultradestra populista di Geert Wilders (Pvv da 24 a 11 seggi) e lo stallo dei vetero-socialisti di Emile Roemer (Sp, 15 seggi).

Il voto appare come una vera e propria boccata di ossigeno contro il sentimento anti-Ue che serpeggia nella quinta economia della zona euro, dove molti elettori sono stanchi delle politiche di salvataggio necessarie per le nazioni più indebitate tra i Ventisette. Nonostante una campagna dominata dalla retorica anti-Bruxelles, il voto di oggi potrebbe consegnare il governo a una coalizione centrista che confermerebbe le politiche di austerity e i tagli di bilancio richiesti dall’Ue.