Genova, affreschi dell’allievo di Leonardo tornano alla luce al convento di Santa Marta VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2014 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA
Genova, affreschi dell'allievo di Leonardo tornano alla luce al convento di Santa Marta

Affreschi dell’allievo di Leonardo tornano alla luce al convento di Santa Marta

GENOVA – Sono tornati alla luce gli affreschi cinquecenteschi del convento di Santa Marta, miracolosamente scampati alla distruzione. Si tratta di un’ultima cena realizzata da un seguace di Leonardo per le monache del convento che si trova in pieno centro a Genova, dietro piazza Corvetto.

Il Secolo XIX racconta degli affreschi  pubblica un video che Blitz Quotidiano vi ripropone:

“Non si tratta di un’opera del padre della Gioconda, ma certamente di un suo seguace molto stretto o di un suo fan di poco più giovane. L’ignoto artista si trasferisce a Genova dalla Lombardia intorno al 1515, chiamato dalla madre superiora del convento di clausura di Santa Marta per affrescarne il refettorio. Nessun contatto con le monache. Quando le benedettine non sono a tavola, immerse nel loro religioso silenzio, lui può salire sui ponteggi e dipingere. Gli affreschi sono ancora lì, sotto la galleria che collega Corvetto a via XII Ottobre, dove un tempo sorgeva il convento poi soppresso. Però sono state dimenticate da tutti. Grazie a GenovaInBlu, che ha inserito l’evento tra quelli del “fuori salone” del Nautico, si possono eccezionalmente vedere fino a lunedì, dalle 10 alle 19 (info: www.genovainblu.it)”.

“Si scende a piccoli gruppi sotto il negozio d’angolo della galleria Enrico Martino, chiuso da una quindicina d’anni e ora di proprietà di Consap s.p.a. che lo sta cedendo proprio in questi giorni. Al piano superiore c’è ora lo showroom temporaneo dello studio di architettura e design genovese “San Lorenzo 21” e del loro sponsor veneto Mardegan Legno. Scendendo una scaletta, la sorpresa. La storia del ritrovamento è di quelle che vanno raccontate, perché, come ha detto bene Maurizio Romanengo, lo storico dell’arte che ha raccolto qualche notizia su questo misterioso locale, «è come un fossile inghiottito dalla città, una conchiglia che è rimasta sotto la sabbia che ora viene alla luce». Da tempo i vani non sono più collegati alla chiesa di Santa Marta. Anch’essa è nascosta, ma il refettorio è fagocitato nelle viscere della città moderna. A scoprirlo circa un anno fa sono tre donne architetto genovesi, Laura Grillo, Stefania Toro e Maria Cristina Turco dello studio “San Lorenzo 21”, che partecipano a GenovaInBlu fin dalla seconda edizione del 2012, proponendo eventi di qualificazione della città e di alcuni suoi spazi poco noti, con installazioni ed esposizioni di opere di design contemporaneo in luoghi speciali. Riescono a entrare in quel vano sotterraneo, privo di luce e sporchissimo. Sono armate di torcia e la puntano sul soffitto. Tutto era fatiscente, ma gli affreschi erano relativamente in buono stato. Sulle undici lunette e su due pareti sono raccontate storie tratte dai Vangeli, anche da quelli apocrifi. Le protagoniste accanto a Gesù sono, manco a dirlo, solo donne: Maria, la Maddalena e Marta. Cioè la madre di Gesù, con il velo blu scuro, la peccatrice convertita dai lunghi capelli biondi che doveva essere da esempio per le ragazze in clausura, e Marta, che indossa una cuffietta bianca, la santa a cui il convento era intitolato. Sul soffitto, al centro della volta resta solo il trigramma di San Bernardino con il nome di Cristo “IHS”. Chissà se la decorazione fosse anche sul soffitto più ricca e colorata”.