Il 10 novembre uscirà il libro “Monica Bellucci”. L’autrice racconta a Vanity Fair: “Sono dolce come una pera matura”

Pubblicato il 28 Ottobre 2010 - 09:00| Aggiornato il 29 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Monica Bellucci su Vanity Fair

Monica Bellucci, la bellezza e l’immagine. Il 10 novembre uscirà da Rizzoli, con uno scritto di Giuseppe Tornatore e una prefazione della stessa attrice, un libro intitolato semplicemente Monica Bellucci, in cui si celebra la sua fenomenale fotogenia e il rapporto più che ventennale con alcuni dei più grandi fotografi del mondo, da Bruce Weber a Peter Lindbergh a Ellen von Unwerth.

Dalla nascita della seconda figlia, Leonie, nata il 21 maggio, Monica Bellucci non si è fermata: ha girato uno spot (per Dolce & Gabbana e Martini), due film (oltre a Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi, quello di Philippe Garrel, Un etè brulant) e ha partecipato a una serie tv francese.

La Bellucci presenta in anteprima a Vanity Fair – che le dedica la copertina, nuda e con la bimba in braccio – il libro, curioso per una persona come lei che non ama guardarsi indietro, non riempie le sue case di foto. ”Infatti – dice a Vanity – ho resistito parecchio. E’ un vecchio progetto, risale a quando ero incinta di Deva. I miei agenti mi dicevano di farlo perché è un peccato che tanti servizi fotografici così belli fossero usciti una volta sui giornali e poi scomparsi. Poi, quando sono tornati alla carica, ho detto di sì e ne sono contenta perché il ricavato delle vendite di questo libro va completamente in beneficenza, a due associazioni che io sostengo: una italiana – l’Agop, Associazione genitori oncologia pediatrica – e una francese, Paroles de femmes, che aiuta le donne in difficoltà”.

Nel libro ci sono molte foto in cui è nuda. ”Le ho scelte io. Non ho voluto né foto pubblicitarie né foto di moda. Volevo l’espressività primordiale del corpo. D’altronde è questo che mi ha sempre attratta nella fotografia. Da ragazzina, quando guardavo i libri di Helmut Newton, di Bruce Weber e di Richard Avedon, era questo che mi affascinava: l’arte di madre natura. Il corpo così com’è”.

Come vede il suo corpo? ”Non ho mai avuto un corpo da modella, alta ma non altissima, rotonda senza mai aver avuto voglia di dimagrire. Mi sono offerta allo sguardo dei fotografi con abbandono, come una musa che gode nell’osservare il talento di chi la ritrae. Posare per una foto, ma anche recitare al cinema, si puo’ fare solo se non si ha paura di scoprire chi si è”.

E lei non ce l’ha? Al contrario. ”Io muoio dalla voglia di sapere chi sono, nel bene e nel male. Infatti, dietro alcune di quelle foto ci sono anche momenti tristissimi della mia vita. Appaio appagata e, invece, ero a pezzi”. Fotografandola oggi, che persona e che sentimenti troverebbe? ”Sono come una pera matura. Perfettamente matura. Dolcissima e succulenta. Una specie di stato di grazia”.