Divorzio in stile russo: casa a metà, letteralmente FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2016 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Divorzio in stile russo: casa a metà, letteralmente FOTO

Divorzio in stile russo: casa a metà, letteralmente FOTO

MOSCA  –  Divorzio in stile russo: a una coppia, il tribunale ha ordinato di costruire un muro di mattoni al centro della villa contesa, del valore di 2,5 milioni di euro. Separati in casa, dunque, e non tanto per dire…

Purtroppo, l’unica scala si trova nella metà del marito Sergey, per cui il muro impedisce all’affascinante ex moglie, Margarita Tsvitnenko, 45 anni, l’accesso alla camera da letto che si trova al piano superiore.

Le foto dell’alloggio da incubo sono state postate da Margarita sui social: un’ospite, a causa del muro eretto in tutta fretta, era rimasta bloccata al piano di sopra e per liberarla aveva bisogno di una squadra di emergenza. Solo dopo ore e grazie a una lunga scala, l’amica è riuscita a scendere.

“Un giorno Sergey mi ha comunicato che mi stava lasciando – afferma la bella Margarita – e in precedenza, a causa dei suoi affari avevamo avuto dei problemi”.  La coppia ha divorziato e la sentenza ha stabilito di dividere a metà i beni: l’elemento centrale è la villa nel quartiere d’élite Rublyovka di Mosca.

Il Tribunale ha stabilito che la donna avrebbe dovuto costruire una scala al piano superiore ma ha fatto appello: non ha i soldi per realizzarla, e chiesto una proroga al 7 marzo 2017.

Sembra che il marito abbia ignorato la richiesta di proroga e all’improvviso, mentre faceva colazione con i figli adolescenti, gli operai siano entrati in casa con i mattoni e, nonostante mostrasse il documento che le concedeva più tempo, hanno iniziato i lavori.

L’impresa edile e l’ufficiale giudiziario, hanno sostenuto che Sergey era libero di fare ciò voleva nella sua parte della villa. E ora, per poter accedere alla scala che si trova nella metà del marito, Margarita ha bisogno di un nuovo ordine del tribunale: non le resta che confidare nella velocità del giudice o nella gentilezza dell’ex consorte.