L’Iran rilancia: Carla Bruni prostituta italiana, merita la morte

Pubblicato il 31 Agosto 2010 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

Carla Bruni

Carla Bruni ancora nel mirino dell’Iran: dopo averle dato della “prostituta”, ora Teheran dice: la premier dame ”merita la morte”. A scriverlo è sempre il quotidiano ultraconservatore iraniano Kayhan, definendo nuovamente ”prostituta italiana” la moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy.

La minaccia alla Bruni arriva proprio poco la replica della Francia all’offesa fatta alla moglie di Sarkozy domenica 29 agosto. Parigi ha commentato come “inaccettabile” quell’appellativo, “prostituta”, verso la premier dame.

La rabbia dell’Iran contro Carla Bruni è scoppiata dopo che la compagna del presidente Sarkozy ha pubblicamente appoggiato la campagna per salvare la vita a Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna condannata a morte tramite la lapidazione per adulterio e omicidio del marito.

Carla Bruni-Sarkozy ha firmato una petizione per il rilascio di Sakineh. La scorsa settimana la ex top model aveva detto: “Non capisco quale sia il fine di questa macabra cerimonia, qualunque siano le ragioni giudiziarie, non è giustificabile”. In una lettera aperta la premiere dame aveva scritto: “Perché versare del sangue e privare i bambini della loro madre? Perché hai vissuto, perché hai amato, perché sei una donna o perché sei un iraniano? Io rifiuto tutto questo”.

Proprio per queste sue parole l’Iran le ha affibbiato l’appellativo di “prostituta”. Sempre dalle pagine del Kayhan sabato era arrivato l’attacco con un editoriale dal titolo “Le prostitute francesi si uniscono alla protesta per i diritti umani”. Nell’articolo il giornale rinfaccia alla Bruni una vita sentimentale colorata da numerose relazioni con uomini celebri e potenti.

”L’esame degli antecedenti di Carla Bruni mostra chiaramente – scrive il quotidiano iraniano – perché questa donna ha sostenuto una donna iraniana condannata a morte per adulterio e per aver partecipato all’omicidio del marito, e di fatto merita essa stessa la morte”.