“Mi tradisci!”: paranoico uccide la moglie con 51 coltellate

di Edoardo Greco
Pubblicato il 6 Novembre 2015 - 06:25 OLTRE 6 MESI FA
"Mi tradisci!": paranoico uccide la moglie con 51 coltellate

Andrew Munro e sua moglie Clare

CULCHETH (CHESHIRE), GB – Ha ucciso la moglie con 51 coltellate perché pensava che lo tradisse. Sempre più paranoico, l’aveva pedinata per mesi usando un software per lo spionaggio informatico del cellulare e un radar satellitare. Andrew Munro, esperto informatico con un lavoro da 80 mila euro all’anno, ha attaccato la moglie Clare con un coltello per il pane da 20 centimetri.

Munro, 51 anni, ha aggredito la madre dei suoi tre figli, con la quale era sposato da 18 anni, dopo averla spiata “hackerando” il suo cellulare e piazzando un radar satellitare sopra la sua auto per tracciarne gli spostamenti. Agli inquirenti Munro ha raccontato inoltre di aver registrato i tradimenti di sua moglie, ma non ci sono prove che un effettivo adulterio ci sia stato.

C’è stata invece una crescente psicosi paranoica da parte dell’assassino, da quando ebbe una discussione con Clare perché lei non voleva ammettere che avere un amante fosse una cosa sbagliata.

Nei suoi ultimi momenti di vita la donna lo ha implorato: “Andy, non mi uccidere, ti prego. Devo chiamare il 999 e chiedere aiuto”. Munro allora si è fermato ed è uscito di casa. Sua moglie è riuscita a chiamare il 999. Ma il marito è rientrato e ha ripreso ad accoltellarla, affondando i colpi con tale furia che la punta del coltello, trapassando il corpo martoriato di Clare, ha rigato il pavimento della cucina.

Il telefono era ancora aperto e il 999 ha registrato gli ultimi istanti di vita della donna, mentre il marito si accaniva accusandola: “Tu sai benissimo cosa mi hai fatto”. Le grida di Clare contrastavano col tono calmo della voce di Andrew. Pura furia paranoica.

I poliziotti arrivarono poco dopo e trovarono il cadavere in cucina e l’assassino nel giardino. Era il 2 novembre 2014 e Munro ha ammesso l’omicidio soltanto a giugno di quest’anno. Il 5 novembre 2015 è stato condannato all’ergastolo.