Monaco, strage al Mall delle Olimpiadi: 44 anni fa il massacro degli atleti

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2016 - 00:14 OLTRE 6 MESI FA
Monaco, strage al Mall delle Olimpiadi: 44 anni fa il massacro degli atleti

Monaco, strage al Mall delle Olimpiadi: 44 anni fa il massacro degli atleti

MONACO – Sembra un segno del destino che il secondo grande attentato che ha insanguinato la Baviera sia avvenuto proprio all’Olympia Einkaufszentrum (Oez) di Monaco. Niente poteva richiamare l’orrore del massacro delle Olimpiadi del 1972 come il centro commerciale costruito con orgoglio in occasione dei Giochi. A quei tempi, un centro commerciale era ancora una struttura decisamente sconosciuta in Germania: la sua apertura fece sensazione, era l’area per lo shopping più grande di tutta la Baviera.

L’Olympia si trova a due passi da quel villaggio olimpico che vide l’irruzione dei terroristi palestinesi di Settembre Nero e il rapimento degli atleti israeliani. Un attacco che si risolse con la morte di 17 persone, tra cui 11 atleti.

L’attacco partì intorno alle 4 del mattino del 5 settembre 1972. Il commando entrò senza troppe difficoltà all’interno del villaggio olimpico, addirittura aiutati a scavalcare le recinzioni da un gruppo di atleti statunitensi, un po’ alticci, che non si accorsero di nulla. I terroristi fecero irruzione nella palazzina degli israeliani, uccidendo subito due di loro che avevano tentato di difendersi: Moshe Weinberg, allenatore di lotta greco-romana e Yossef Romano, atleta di sollevamento pesi. Poi ne sequestrarono altri nove. Alle 5 del mattino iniziarono le trattative. I terroristi avanzarono le loro richieste lanciando due fogli di carta dal balcone: liberazione di 234 palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane e di due terroristi tedeschi e richiesta di tre aerei per lasciare la Germania.

Per la Germania Ovest, allora sul delicato fronte della Guerra Fredda, fu una prova molto difficile. Il tentativo dell’allora cancelliere tedesco Willy Brand di coinvolgere Israele nella trattativa fallì. Il primo ministro israeliano Golda Meir si oppose fermamente a ogni cedimento. Ma Bonn si decise per la strada della trattativa, che fu lunghissima ed estenuante, con i terroristi che avanzavano sempre nuove richieste e spostavano l’ultimatum di ora in ora. Nel frattempo il programma olimpico non si interruppe.

La svolta ci fu in serata, quando due elicotteri atterrarono sul piazzale del villaggio olimpico e caricarono terroristi e ostaggi per trasferirli alla base aerea di Furstenfeldbruck, da dove sarebbero volati con un aereo al Cairo. Ma i terroristi si accorsero della trappola che era stata loro tesa e l’operazione della polizia si trasformò in un bagno di sangue. Quando i terroristi capirono di non avere più scampo, ebbero il tempo di uccidere gli atleti in ostaggio. Sopravvissero tre terroristi, rilasciati il 29 ottobre 1972 nell’ambito di una trattativa per il dirottamento di un aereo Lufthansa su Zagabria.

Fa oggi un certo effetto scoprire oggi che quello stesso centro commerciale che porta il terribile ricordo della tragedia del ’72 fin nel nome, sia stato scelto come teatro di un nuovo orrore. Quando i primi spari hanno iniziato a falcidiare innocenti passanti, il centro era pieno per lo shopping del venerdì sera.