Suicida Otto Beisheim, fondatore di Metro. Dalle SS al “cash and carry”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 19:46| Aggiornato il 13 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROTTACH-EGERN, BAVIERA – È morto suicida Otto Beisheim, co-fondatore di Metro, multinazionale tedesca della vendita all’ingrosso. Lo ha reso noto l’agenzia Brunswick, a nome della famiglia. Beisheim aveva 89 anni e da tempo soffriva per un male incurabile. “Si è tolto la vita perché aveva perso ogni speranza per la sua condizione di salute”, si legge nel comunicato della Brunwick. Il suo patrimonio, che nel 2010 era stato stimato in 3 miliardi di euro (3,6 miliardi di dollari) va a due fondazioni di pubblica utilità fondate da lui stesso in Svizzera e in Germania. Beisheim non aveva figli e sua moglie, con la quale ha vissuto per 50 anni, è morta nel 1999.

Beisheim, nato il 3 gennaio del 1924, era entrato nelle SS di Hitler aveva combattuto nella Seconda guerra mondiale agli ordini della Prima Divisione Leibstandarte. Prigioniero in Inghilterra, deve la sua formazione aziendale proprio agli inglesi. E fu un viaggio in America a fargli scoprire il “cash and carry”, i punti di vendita all’ingrosso per piccole aziende, albergatori, ristoratori.

La storia del quarto gruppo al mondo nella distribuzione, 500 punti vendita in 30 Paesi, iniziò nel 1964 ad Essen-Altenessen. In Italia arrivò nel 1972 con l’apertura di un centro a Cinisello Balsamo, vicino a Milano.

Uomo fra i più ricchi della Germania, si è dato al mecenatismo ma non è riuscito del tutto a cancellare il suo passato nelle SS. Nel 2006 voleva donare una grossa somma a una scuola superiore di Tegernsee, un comune della Baviera, in cambio di intitolare la scuola a suo nome. Ma la popolazione di Tegernsee si ribellò all’idea di una scuola dedicata a un ex soldato delle SS. Beisheim ritirò la sua donazione.