Londra: una mostra coi resti del naufragio del Titanic

Pubblicato il 4 Novembre 2010 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

Titanic

Oggetti ripescati dall’oceano, ricostruzioni delle lussuose cabine e sale della nave da crociera, installazioni interattive che permettono di rivivere il buio ed il freddo di quella terribile notte: una nuova grande mostra sul Titanic e sul suo tragico naufragio aprirà i battenti venerdì 5 novembre all’arena O2 di Londra.

Parte centrale della mostra sono i trecento oggetti provenienti dal transatlantico – da una spazzola appartenuta a uno dei passeggeri, alla campana che venne suonata per dare l’allerta, alle 23.38 di sera, dell’imminente disastro – recuperati dal relitto nell’arco di sette diverse spedizioni subacquee.

Ad allestire l’esibizione, che resterà aperta fino all’1 maggio del prossimo anno, e’ stata Rms Titanic Inc, la società statunitense proprietaria dei diritti per il recupero del relitto. ”Quello che si vede qui sono soltanto alcuni dei 5.500 oggetti provenienti dalle sette spedizioni che abbiamo portato a termine dal 1987”, ha dichiarato Cheryl Mure’ di Rms Titanic. L’ultima spedizione, organizzata durante l’estate per mappare cio’ che resta della nave, è stata documentata in un filmato, anch’esso parte della mostra. Alcuni degli oggetti, a detta della stessa Mure’, hanno un fascino ”irresistibile”.

”Quando si guardano i piatti e le porcellane si pensa agli chef di bordo e ai 33.00 pasti che avevano dovuto preparare durante la traversata e ci si chiede chi ha mangiato da quel piatto. E poi, di chi era quella spazzola? E quella pipa?”. La mostra è  stata allestita in modo da trasmettere ai visitatori come ci si sentiva a viaggiare sul transatlantico più famoso al mondo, quanto rumorosa era la stanza dei motori e gli orribili dettagli del naufragio.

Il modello di un iceberg che i visitatori possono toccare serve, per esempio, a dimostrare quanto faceva freddo sulle scialuppe di salvataggio e perché così tante persone morirono di ipotermia. Presente all’anteprima della mostra era anche David Haisman, figlio di Edith Brown, che all’epoca aveva 15 anni e aveva viaggiato dal Sudafrica per imbarcarsi sul transatlantico insieme ai genitori.

Tutta la famiglia era diretta a Seattle, dove aveva intenzione di aprire un nuovo albergo. ”A Londra avevano comprato tutte le lenzuola e l’argenteria per il nuovo hotel, ora tutto è sul fondo dell’Atlantico, ovviamente”, ha raccontato Haisman. Inghiottita dalle acque fu anche una borsa contenente 50.000 dollari, tutti i risparmi dei Brown. E Haisman fa notare scherzosamente: ”Una borsa tipo Gladstone (simile a quella dei Brown, ndr) è  parte dell’esibizione. Viene da chiedersi se è quella”.