Usmanov e le sanzioni, sequestrato in Germania lo yacht Dilbar da 600 milioni di dollari

di Caterina Galloni
Pubblicato il 6 Marzo 2022 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA
Usmanov e le sanzioni, sequestrato in Germania lo yacht Dilbar da 600 milioni

Usmanov e le sanzioni, sequestrato in Germania lo yacht Dilbar da 600 milioni (foto Ansa)

Il megayacht Dilbar del miliardario russo Alisher Usmanov, molto vicino a Valdimir Putin, è stato sequestrato dalle autorità tedesche.

Il Dilbar, che si trova in un cantiere di Amburgo dalla fine di ottobre per una revisione, misura più di 150 metri e ha un valore di circa 600 milioni di dollari. I suoi interni hanno più di 1.000 cuscini per divani e può ospitare fino a 24 persone in 12 suite.

Il sequestro fa parte di un congelamento dei beni di Usmanov dopo che è stato sanzionato dall’Unione Europea in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

La storia del Dilbar

Usmanov ha acquistato Dilbar nel 2016 dal costruttore dal navale tedesco Lürssen, che lo realizzato su misura per il miliardario in 52 mesi. Dilbar è stato costruito su misura per Usmanov dal costruttore navale tedesco Lürssen e ci sono voluti 52 mesi per finire.

È uno degli yacht più grandi del mondo per volume e può ospitare oltre 100 passeggeri e membri dell’equipaggio in 58 cabine. Lo yacht fa parte del patrimonio multimiliardario di Usmanov, che comprende partecipazioni nel colosso del minerale di ferro e dell’acciaio Metalloinvest e nella società di elettronica Xiaomi, oltre a partecipazioni nel settore delle telecomunicazioni, minerario e dei media. Oltre a varie residenze in Europa, l’oligarca possiede anche una villa in Sardegna, altre proprietà a sud e a nord di Porto Cervo, nel Golfo del Pevero e a Liscia di Vacca.

A Porto Cervo è stato costruito a sue spese un molo solo per consentire al Dilbar di attraccare.

Le sanzioni contro Usmanov

Usmanov, un oligarca legato a Vladimir Putin, è stato aggiunto a una lista di persone sanzionate dall’Unione Europea. Ha risposto all’Ue in una dichiarazione pubblicata sul sito della Federazione Internazionale di Scherma, di cui è presidente:”Sono diventato un bersaglio delle misure restrittive imposte dall’Unione Europea.

“Credo che tale decisione sia ingiusta e il motivo utilizzato per giustificare le sanzioni è una serie di accuse false e diffamatorie che danneggiano il mio onore, la mia dignità e la mia reputazione commerciale. “Per proteggere le mie proprietà e la mia reputazione utilizzerò tutti gli strumenti giuridici”