Adozioni, la Cassazione: “Da noi nessun invito al legislatore”

Pubblicato il 15 Febbraio 2011 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- La Cassazione non ha rivolto ”nessun invito al legislatore in materia di adozione”. Lo sottolinea in una nota la stessa Suprema Corte, riferendosi ai commenti apparsi su diversi quotidiani alla sentenza 3572 del 2011, secondo cui la Cassazione ”avrebbe invitato, sollecitato o addirittura preteso, che il legislatore approvasse una norma che permettesse l’adozione anche da parte di persone singole”.

Con la sentenza n.3572 la Corte di Cassazione ”ha semplicemente svolto il proprio compito di interpretare la legge , nel caso l’articolo 6 della Convenzione di Strasburgo del 24 aprile 1967 in materia di adozioni dei minori, ratificata con legge n.357 del 1974, evidenziando che la norma in questione non è autoapplicativa, nel senso che ‘non conferisce immediatamente ai giudici italiani il potere di concedere l’adozione di minori a persone singole al di fuori dei limiti entro i quali tale potere e’ attribuito dalla legge nazionale’.

Ne è stata tratta la conclusione che la norma attribuisce ‘al legislatore nazionale la facoltà – e non l’obbligo- di prevedere la possibilità di adozione anche per le persone singole, cosicché perché tale adozione possa avere luogo in Italia è necessaria l’interposizione di una legge interna che determini i presupposti di ammissione e gli effetti dell’adozione da parte della persona singola”.

”Appare evidente- prosegue la Corte- che nessun invito, sollecitazione o pretesa nei confronti del legislatore , può desumersi dall’avere la Corte semplicemente affermato che, in assenza di un’apposita legge (la quale ove emanata non sarebbe in contrasto con la Convenzione), non è possibile al giudice accogliere una richiesta di adozione da parte di una persona singola”.