Ansaldo di Genova, in passato gambizzati Casabona, Castellano e Bonzani

Pubblicato il 7 Maggio 2012 - 13:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Negli anni di piombo, l’Ansaldo di Genova fu uno degli obiettivi della colonna genovese delle Brigate Rosse. In particolare, tre dirigenti dell’azienda furono colpiti dai terroristi.

VINCENZO CASABONA – Capo del personale dell’Ansaldo Meccanica, Casabona il 23 ottobre 1975 sta rientrando a casa col figlio quando un commando composto da quattro uomini lo prendono e lo trascinano via su un furgone sotto gli occhi dei passanti. Intorno a mezzanotte, viene rilasciato legato ad un albero presso l’immondezzaio di Recco. L’azione viene rivendicata dalle Brigate Rosse con una telefonata al Secolo XIX.

CARLO CASTELLANO – Il 17 novembre 1977, Castellano, direttore pianificazione dell’Ansaldo, sta rientrando a casa dal lavoro. Nei pressi della sua abitazione lo affrontano tre giovani che gli sparano otto colpi in rapida successione. La vittima è colpita alle gambe e all’addome. Pochi minuti dopo l’attentato, la colonna genovese delle Br lo rivendica con una telefonata al Secolo XIX.

GIUSEPPE BONZANI – Direttore dello stabilimento G.T. Ansaldo, Bonzani viene ferito il 30 aprile 1979 nei pressi della sua abitazione dai colpi di pistola sparati da due giovani a bordo di uno scooter. Anche questa azione viene rivendicata dalle Br.