Assassinio di Pierina Paganelli; in un audio sette urla poi rumori di porta e chiavi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2023 - 09:44
Pierina Paganelli

Pierina Paganelli

Emergono nuovi particolari dal video della telecamera di sorveglianza che ha registrato l’assassinio di Pierina Paganelli. Nell’audio, che l’ANSA ha potuto ascoltare, della telecamera che, puntata in un box privato, è riuscita a catturare il sonoro delle ultime fasi del delitto, si sente prima una sorta di brusio in una tonalità bassa, poi le urla della vittima. Sette urla. Dopo si sentono rumori che paiono essere l’apertura e la chiusura della porta basculante di un garage con chiavi che sbattono, e qualche minuto dopo si può sentire un’auto scendere nella rimessa condominiale.

La morte di Pierina Paganelli

E’ però in quel brusio iniziale a bassa frequenza, quindi possibile voce maschile, che potrebbe esserci il “ciao” dell’assassino rivolto a Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa con 17 coltellate la notte del 3 ottobre nel garage del condominio di via Del Ciclamino a Rimini. L’audio è stato ascoltato nello studio dell’avvocato Mario Scarpa: si tratta di una telecamera che ha un sistema di registrazione suoni costante. E’ un audio grezzo e non quello su cui stanno lavorando gli inquirenti, si sente l’utilitaria della donna scendere in garage e percorrere il tragitto fino al suo box.

I rumori delle ruote che attraversano le grate sul pavimento sono costanti e raccontano l’avvicinamento dell’auto di Pierina al garage. Sono circa le 22.10. Pierina scende dall’auto, apre la porta basculante del garage, parcheggia all’interno e passano alcuni minuti prima che richiuda la porta del suo box. Si avvia verso la porta tagliafuoco, si sente il brusio basso quello che sembra cioè il “ciao” dell’omicida e poi iniziano le urla.

Il killer quindi pare non colpisca alle spalle

Sembra plausibile che l’incontro con l’assassino avvenga già nell’area di manovra davanti ai garage. Poi la donna che forse pronuncia qualche parola, come un “oh no”, ma sono quasi suoni incomprensibili, scappa verso la porta tagliafuoco. La apre magari nel tentativo di salire le scale o prendere l’ascensore. Entra nel piccolo vano tra le due porte tagliafuoco, ma l’assassino la raggiunge nel vano angusto dove viene poi ritrovata cadavere la mattina dopo, alle 8.30 dalla nuora e vicina di casa Manuela Bianchi.

E’ una dinamica suffragata dall’intensità delle prime urla che poi diventano più lontane quando la donna si trova già dietro una delle due porte. La vittima urla sette volte, e poi il silenzio. Dopo qualche minuto si sente un’altra porta di un altro garage aprirsi e chiudersi e, dopo qualche minuto un’altra vettura scendere nella rimessa. Va però tenuto conto che l’area sotterranea del complesso è molto grande e altri condomini sarebbero potuti scendere nei garage, parcheggiare e lasciare la rimessa, usando una diversa scala interna, senza vedere e sentire nulla.