Bestie di Satana, Elisabetta Ballarin: “Ho sbagliato, voglio grazia”

Pubblicato il 21 Aprile 2013 - 13:17| Aggiornato il 4 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Ho capito di aver sbagliato, ma ora voglio la grazia”. Elisabetta Ballarin, una delle Bestie di Satana condannata a 23 anni di carcere per l’omicidio di Mariangela Pezzotta, l’ha scritto al presidente della Repubblica. Fresca di laurea la Ballarin vuole voltare pagina, spiega il suo avvocato difensore Francesca Cramis: “Ha capito i suoi sbagli, si vuole rifare una vita e cancellare quel periodo che appartiene a un passato che non riconosce più”.

La richiesta al Capo dello Stato è stata sottoscritta anche dal sindaco di Brescia, Adriano Paroli e dall’Associazione carcere e territorio alla Presidenza della Repubblica. E non solo. Come ha riferito il legale parecchi sono i pareri favorevoli che la ragazza ha allegato al plico inoltrato al Quirinale: si va dalle persone che l’hanno incontrata nel carcere di Verziano dove sta scontando la pena e da dove può uscire solo per motivi di studio, a quelli dei docenti dell’ Accademia Santa Giulia, dove ha frequentato il triennio per la laurea di primo livello (110 e lode), e ora il biennio specialistico in Grafica e comunicazione.

Inoltre, lo scorso gennaio, ha ricevuto, insieme a due compagne, una borsa di studio legata ad un progetto per la creazione di nuovi percorsi didattici nel museo Santa Giulia, spiega la Cramis: “C’e stata molta gente che in questi anni ha imparato ad apprezzarla ed ha speso, quindi, una buona parola per lei. Comunque sono sbalordita che la notizia della richiesta, che doveva rimanere riservata, sia uscita. Il motivo? Non volevamo che il Capo dello Stato potesse subire in qualche modo pressioni dalla stampa in quanto siamo convinti che Elisabetta sia stata condannata a una pena così alta anche perché il suo processo è stato in gran parte mediatico”.

Sulla vicenda ha parlato anche il sindaco Paroli: “Quello che ha fatto non si cancella – ha dichiarato il primo cittadino al Giornale di Brescia – ma era un’adolescente, in una compagnia sbagliata. Anche se ciò non la giustifica, credo sia uno di quei casi in cui l’approccio di recupero funziona. Credo che a chi sbaglia così giovane – ha dichiarato ancora il primo cittadino bresciano – vada data un’altra possibilità. Anche se le colpe restano”.