Bimbo di 10 mesi morto in sala operatoria a Torino, aorta recisa per sbaglio: 4 indagati

I medici non si sono accorti della rescissione dell’aorta e soltanto dopo tre ore e mezza sono intervenuti quando ormai la situazione stava già precipitando.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2023 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
bimbo morto sala operatoria

foto ANSA

Almeno quattro medici risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura di Torino dopo che un bimbo di 10 mesi è morto in sala operatoria all’ospedale Regina Margherita. Il decesso risale al 5 aprile 2021. Il piccolo era nato con una malformazione polmonare che doveva essere corretta in sala operatoria, ma il chirurgo che l’operava avrebbe reciso per sbaglio la sua aorta. Quello che è emerso dalle indagini, racconta Repubblica, è tuttavia un intreccio di responsabilità più ampio.

Bimbo morto in sala operatoria, recisa per sbaglio l’aorta

Alla luce delle perizie, l’attenzione si concentra sulla prima équipe che ha operato il bambino. Secondo l’accusa c’è stata una corresponsabilità in una serie di eventi, il più grave dei quali la recisione dell’aorta confusa con un altro vaso sanguigno.

Secondo le indagini il chirurgo non era esperto in operazioni sui bambini. Era stato chiamato in prestito da Le Molinette dal primario del reparto bambini. Ma si è verificato anche un problema nel monitoraggio dei valori del piccolo prima e dopo l’operazione. I medici non si sono accorti della rescissione dell’aorta e soltanto dopo tre ore e mezza sono intervenuti quando ormai la situazione stava già precipitando.

Medici indagati

A quel punto i dottori hanno deciso per un secondo intervento. Ma al mattino il cuore del bambino ha smesso di battere. Sotto accusa, indagati per omicidio colposo, sono finiti il chirurgo, l’anestesista, un altro medico e il primario di chirurgia.  

Era stato lo stesso ospedale Regina Margherita, a quanto si apprende, a fare la segnalazione in Procura a Torino, dopo l’operazione finita in tragedia. Verrà archiviata la posizione della maggior parte degli indagati nel procedimento. Questo, secondo quanto si apprende, e l’orientamento della procura, alla luce delle conclusioni dell’incidente probatorio svolto nel corso del procedimento giudiziario.

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