Bolli auto, appalti senza gara: informazioni per mettere “fuori gioco” l’Aci

Pubblicato il 1 Dicembre 2012 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA

TORINO –  “Aci fuori concorso”: sarebbe stato questo, secondo quanto riporta la Stampa di Torino riprendendo fonti dell’accusa, l’obiettivo delle persone arrestate nell‘inchiesta sui bolli auto. Un’inchiesta che metterebbe in luce rivelazioni di informazioni riservate con l’obiettivo di mettere fuori gioco proprio l‘Aci dalla gara per la riscossione delle tasse automobilistiche.

Sempre secondo quanto riporta la Stampa, Giovanni T., il responsabile delle risorse finanziarie della Regione arrestato, si sarebbe preoccupato “per i destini futuri” della Gec, società che raccoglie i pagamento dei bolli auto in Piemonte e Campania.

Per questo il 31 luglio 2012, suo ultimo giorno di lavoro, avrebbe informato il direttore generale della Gec, secondo la Stampa, della pubblicazione in giornata dei bandi sulla riscossione dei bolli.

In questo modo, grazie all’informazione in anticipo, il direttore generale avrebbe informato a sua volta il presidente della Gec. In altre parole, si tratterebbe di comunicazione di informazioni riservate. Ma non solo dal responsabile delle risorse finanziarie.

Scrive la Stampa:

In quei giorni c’era in corso una guerra per mettere le “mani” sul servizio. Il 3 agosto il direttore generale della Gec comunica a Giovanni T. che la Regione ha pubblicato online i bandi di gara e gli svela di aver appreso che l’Aci sta cercando un accordo con Bancoposte. Giovanni T., benché in pensione, fa suggerimenti. Dice al direttore Gec di “passare l’informazione” ad un manager di Banca Itb Spa “il quale passerà poi la notizia all’Intesa San Paolo sull’intenzione dell’Aci di accordarsi con Bancoposta”. Aggiunge Il gip: “T. rileva che passando la notizia le banche faranno di tutto per impedire che l’Aci possa portare a termine l’accordo. Risulta così che T., ben sapendo che la Gec è partecipata da diverse banche continua ad interessarsi affinchè l’Aci non si aggiudichi i bandi di gara, così da chiudere poi l’accordo per la ‘postalizzazione’ con gli avversari di Bancoposta”.

Un altro versante dell’inchiesta, secondo quanto riporta la Stampa di Torino, riguarderebbe poi anche due assessori regionali, che sarebbero intervenuti in un bando del Comune di Napoli.