Bologna, uscì dal carcere perché paralitico: ma fuori faceva balli di gruppo e guidava l’auto

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

Era uscito dal carcere, dove scontava l’ergastolo, perché era stata documentata una paralisi totale alle gambe, ma a casa faceva balli di gruppo e guidava l’auto senza nessun ausilio particolare.

E’ la vicenda di un detenuto legato alla criminalità organizzata, morto qualche mese fa a 42 anni per cause indipendenti dalla sua malattia, dopo essere uscito da un carcere del sud Italia con la diagnosi, accertata nei primi anni 2000 in un ospedale, sempre del meridione, di una malattia autoimmune che gli aveva provocato la paralisi completa degli arti inferiori.

Si era trasferito nel bolognese per farsi curare in una struttura riabilitativa privata della zona. E da questa struttura è arrivata altra documentazione che ha fatto decidere i giudici di sorveglianza per l’incompatibilità con la carcerazione e la concessione della detenzione domiciliare, proprio nel bolognese, con la possibilità di uscire di casa in alcune fasce orarie.

Ma qualche mese prima che morisse, l’uomo è stato fermato per un normale controllo stradale dalla polizia municipale nel paese dove abitava. Tutto regolare, tranne il fatto che guidava un’auto normale, senza gli ausili necessari per un paralitico che si mette al volante. Questo episodio ha messo in moto gli accertamenti da parte della Procura di Bologna. Sono stati trovati anche filmati di feste tenute a casa dell’uomo, in cui il presunto paralitico ballava danze di gruppo.

Inoltre gli era stata certificata come conseguenza della malattia anche una impotenza sessuale, ma dagli accertamenti è emerso che l’uomo aveva regolari rapporti. La Procura, ora, sta cercando di capire se ci si è trovati di fronte ad un simulatore incredibile o se oltre alla simulazione c’è stato un aiuto dai certificati, in particolare da quelli avuti dai medici della struttura del bolognese.