Brand mafia nel mondo: caffè “Mafiozzo”, i sigari “Al Capone”, limoncello “Don Corleone”…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2014 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA
I sigari "Al Capone"

I sigari “Al Capone”

ROMA – C’è il caffè “Mafiozzo”, i sigari “Al Capone”, lo snack “Chilli Mafia”, l’amaro “Il padrino”, il limoncello “Don Corleone”, il sugo “Wicked Cosa Nostra” e anche un libro di ricette “The mafia cookbook”, senza contare i portali come  www.candymafia.com per vendere caramelle o www.mamamafiosa.com per ricevere consigli (con tanto di musica di sottofondo). E’ il brand mafia nel mondo, è la denuncia di Coldiretti che per la prima volta ha censito ii prodotti agroalimentari, venduti in Italia, in Europa e nel mondo, con nomi che richiamano alla mafia.

Il comunicato di Coldiretti

Censimento fatto nell’ambito della presentazione della fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”.

Da dove vengono questi prodotti?

Da Bruxelles, in Belgio, la “Sauce Maffia” della Good `n Food di Malines mentre la “Sauce Maffioso”, realizzata a Diest, nelle Fiandre, è commercializzata con il marchio The Smiling Cook.

Ma ci sono in vendita anche – continua la Coldiretti – la pasta Mafia a Taiwan, le spezie «Palermo Mafia shooting» in Germania o la salsa piccante «Wicked Cosa Nostra» in California.

L’oltraggio all’Italia – afferma la Coldiretti – non si ferma al pasto, con il commercio dalla Psc Start S.A. di Blagoevgrad (Bulgaria) del «Caffè Mafiozzo» confezionato in grani in cui l’unica scritta nella nostra lingua che campeggia sulla busta in plastica è: «Lo stile italiano» che purtroppo fa esplicito riferimento alla criminalità organizzata come si evidenzia nelle immagini.

I ristoranti.

Il marchio «Mafia» viene peraltro usato «a raffica» nella ristorazione internazionale per fare affari come nel caso – riferisce la Coldiretti – della catena di ristoranti «La Mafia» diffusa in Spagna che fa mangiare i clienti sotto i murales dei gangsters più sanguinari (da Vito Cascio Ferro a Lucky Luciano, fino ad Al Capone), mentre praticamente ovunque, dal Messico a Sharm El Sheik, dal Minnesota alla Macedonia si trovano ristoranti e pizzerie «Cosa Nostra» e l’insegna La Camorra Pasta Pizza & Grill si può trovare a La Paz in Perù.

“La nostra ricerca ha consentito di scoprire nel mondo un vero mercato dell’orrore che fa affari su una delle piaghe più dolorose della nostra società”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “anche su questi casi farà luce la neonata Fondazione «Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare» con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli”.

“L’obiettivo – conclude Moncalvo – è quello di fermare comportamenti commerciali inaccettabili che danneggiano l’immagine dell’Italia all’estero, ma soprattutto colpiscono profondamente i tanti italiani che sono stati o sono purtroppo vittima della criminalità organizzata”.