Camorra e pirateria: sequestro 23mln cd e dvd, 16 arresti anche ex Verbatim

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2014 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA
Camorra e pirateria: sequestro 23mln cd e dvd, 16 arresti anche ex Verbatim

Camorra e pirateria: sequestro 23mln cd e dvd, 16 arresti anche ex Verbatim

ROMA – Oltre 23 milioni di cd e dvd vergini sequestrati e 16 persone arrestate. Questo il bilancio dell’operazione contro la pirateria audiovisiva gestita dai clan della camorra da Napoli a Roma e Milano. Il gip di Napoli la mattina del 10 aprile ha emesso le ordinanze di custodia cautelare e disposto centinaia di perquisizioni e sequestri tra Toscana, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia.

Il blitz contro la pirateria vede coinvolti anche imprenditori e vertici di importanti società, come la Verbatim Italia, e gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato 164 conti correnti, 126 tra obbligazioni, fondi d’investimento, titoli e cassette di sicurezza, 56 auto e moto di lusso, uno yacht e 71 immobili e terreni.

Gli uomini della Finanza, oltre ad aver eseguito centinaia di perquisizioni, hanno acquisito migliaia di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, e sequestrato una copiosa documentazione contabile.

Tra gli arrestati vi sono anche esponenti di vertice ed ex della Verbatim Italia: gli arresti domiciliari sono scattati per il rappresentante legale Marco Balducci, all’epoca dei fatti responsabile amministrativo, per l’ex ad licenziato nel 2012, Mauro Santi, e per il responsabile vendite sud Europa Matteo Locatelli, all’epoca responsabile vendite Italia. In carcere invece sono finiti Luciano e Francesco Meoni, due imprenditori toscani impegnati nella grande distribuzione e nel commercio all’ingrosso.

Secondo la ricostruzione dei finanzieri, l’organizzazione si sarebbe avvalsa di una fitta rete di intermediari e della partecipazione consapevole dei vertici della filiale italiana di una società leader nella produzione di hard disk, cd e dvd che venivano importati in Italia evadendo completamente le tasse grazie ad una falsa triangolazione tramite società situate in paradisi fiscali o in altri paesi dell’Unione Europea. Le indagini sono state svolte in collaborazione con il servizio antipirateria della Siae.