Camorra. “Hanno chiesto pizzo per girare Gomorra la serie”: 3 arresti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2014 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Camorra. "Hanno chiesto pizzo per girare Gomorra la serie": 3 arresti

Camorra. “Hanno chiesto pizzo per girare Gomorra la serie”: 3 arresti

NAPOLI – Avrebbero chiesto il pizzo alla casa di produzione cinematografica Cattleya per girare alcune scene di “Gomorra la serie“. Questa l’accusa per cui 3 persone, ritenute affiliate al clan della camorra Gallo-Pisielli, sono state arrestate la mattina del 17 luglio. L’ipotesi di reato contestata è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I rappresentanti della società sarebbero stati costretti a versare una somma ulteriore rispetto a quella pattuita da contratto per girare alcune scene a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, in un’abitazione di proprietà di uno dei parenti del capo clan Francesco Gallo.

Lo scorso 12 giugno il settimanale Panorama, in un servizio, aveva annunciato l’esistenza di un’indagine

“sulla serie Gomorra-la serie con le ipotesi di estorsione e favoreggiamento. Nel mirino presunte mazzette che alcuni rappresentanti della casa di produzione, la Cattleya, avrebbero pagato ai famigliari del boss Francesco Gallo per affittare la villa dove sono state girate le scene di casa Savastano”.

Il settimanale scriveva:

“Oltre al denaro regolarmente pattuito per l’affitto, sembra infatti che il capoclan di Torre Annunziata abbia preteso ulteriori pagamenti in nero. Dopo il suo arresto, l’immobile è stato sequestrato ed è gestito dall’amministratore giudiziario. Una parte dell’inchiesta riguarda inoltre una talpa che avrebbe avvisato gli uomini del boss sulle indagini in corso”.

Sulla vicenda era intervenuta la stessa Cattleya che aveva parlato di

“notizia già vecchia e già dimostratasi priva di fondamento. Il proprietario di uno dei numerosissimi ambienti affittati per la produzione è stato arrestato prima dell’inizio delle riprese. Ci siamo rivolti alla magistratura che ci ha autorizzato a effettuare le lavorazioni e che ha chiesto che il pagamento fosse effettuato su un conto dedicato. Non c’e’ stato alcun tentativo estorsivo, che peraltro ovviamente non sarebbe stato subito”.