Cassazione: assicurazione non paga il mobbing del padrone

Pubblicato il 29 Marzo 2010 - 22:30 OLTRE 6 MESI FA

Le assicurazioni stipulate dai datori di lavoro per gli infortuni dei dipendenti non sono tenute a risarcire i danni psicofisici provocati a impiegati e operai dai comportamenti vessatori dei dirigenti delle aziende perpetrati «nella indifferenza, tolleranza e complicità» dei proprietari delle aziende o dei loro legali rappresentanti.

Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 7382. Con questo verdetto i supremi giudici hanno confermato la condanna al risarcimento dei danni da mobbing a favore di un operaio piemontese e a carico di una società di laterizi di Pinerolo.

L’operaio in questione, per anni, era stato preso di mira dal direttore dello stabilimento con continui insulti e rimproveri, umiliato e ridicolizzato davanti ai colleghi, adibito sempre più spesso ai lavori più gravosi rispetto a quelli svolti in passato. Infine Luciano C. era stato anche licenziato per riduzione della produzione, ma in realtà era stato subito sostituito da un nuovo assunto.

La corte d’appello di Torino, dopo aver ascoltato molti testimoni, aveva condannato la ditta di laterizi non solo a riassumere Luciano ma anche a rifondergli tutti i danni patiti per il mobbing. La corte d’appello di Torino aveva anche stabilito che i danni dovevano essere risarciti direttamente dal datore di lavoro che aveva tollerato gli abusi nei confronti dell’operaio, e non dalla società di assicurazione che copriva gli infortuni sul lavoro. In primo grado, invece, i giudici avevano stabilito che anche i danni da mobbing dovevano essere pagati dall’assicurazione.

In proposito la Cassazione osserva che la polizza di assicurazione per responsabilità civile della società verso i propri dipendenti, per infortuni sul lavoro derivanti da fatti commessi dall’assicurato o dai suoi dipendenti, esclude dalla copertura assicurativa i «danni derivanti da fatti dolosi», come il mobbing tollerato dagli stessi proprietari della ditta di laterizi. Senza successo, dunque, l’azienda di Pinerolo ha protestato insistendo per il licenziamento dell’operaio e per addossare le spese del mobbing all’assicurazione.