Cassazione: le spose-schiave bambine hanno diritto all’accoglienza in Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Novembre 2013 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA
Le spose bambine hanno diritto all'accoglienza in Italia

Cassazione: Le spose bambine hanno diritto all’accoglienza in Italia

ROMA – Le spose bambine hanno diritto all’accoglienza in Italia: lo ha stabilito la Corte di Cassazione dando ragione a una ragazza nigeriana e andando contro al ministero dell’Interno che voleva rimpatriarla. Secondo i giudici della Suprema Corte: “E’ certo, in diritto, che la costrizione di una donna a un matrimonio forzato costituisce grave violazione della sua dignità”. Violazione che, in quanto tale, fa scattare il diritto all’accoglienza in Italia di chi è vittima di questo abuso che può, dunque, chiedere protezione e rimanere nel nostro Paese.

La giovane nigeriana, fuggita dai parenti che le volevano imporre di sposare un uomo di 72 anni e di lasciare il fidanzato, stava per essere rimpatriata dal ministero dell’Interno perché “avrebbe dovuto denunciare” tutto alla polizia del suo Paese che “con ogni probabilità” avrebbe perseguito i colpevoli. Falso, secondo i giudici della Cassazione: la Corte di Appello di Trieste prima di negare la protezione alla giovane avrebbe dovuto informarsi bene sulla situazione sociale e politica della Nigeria perché l’accoglienza deve essere accordata anche quando la violenza denunciata non proviene dalle autorità statuali ma da soggetti privati, come i familiari, ed inoltre occorre verificare se, in concreto, le istituzioni di quel Paese sono in grado di assistere e proteggere chi si sottrae a un matrimonio sgradito.

Il caso di  Aruevbose B., questo il nome della giovane, dovrà essere riesaminato dalla Corte di Appello che dovrà prendere in considerazione il diritto di questa ragazza, alla quale il padre e la matrigna avrebbero anche impedito di andare a scuola, a rimanere in Italia dal momento che per gli ‘ermellini’ – sentenza 25873 della Sesta sezione civile, presidente Salvatore Di Palma, relatore Carlo De Chiara – i matrimoni forzati sono un “trattamento degradante”.