Cesare Cuozzo aveva tentato di uccidersi già un anno fa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2015 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA
Cesare Cuozzo aveva tentato di uccidersi già un anno fa

Cesare Cuozzo aveva tentato di uccidersi già un anno fa

NAPOLI – Era in cura e già aveva tentato il suicidio un anno e mezzo fa, ingerendo dei farmaci, Cesare Cuozzo, 53 anni, l’uomo che ha ucciso a colpi di revolver la moglie, Anna Daniele (sorella dell’assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nino) e il figlio di 17 anni. Poi, sedutosi sul letto, Cuozzo, bidello in pensione, si è rivolto l’arma al petto e si è tolto la vita.

E’ questa la ricostruzione verso la quale convergono in maniera unica tutti gli elementi raccolti dai Carabinieri, intervenuti ieri sera nell’abitazione dell’uomo, in una traversa di via ammiraglio Aubry, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, alla periferia di Napoli. Cuozzo era in cura in un centro di igiene mentale di Napoli e deteneva in maniera illegale una pistola, una calibro 38.

In uno stanzino dell’abitazione dove è avvenuta la tragedia, sono stati trovati una ventina di proiettili dello stesso calibro. Nel tamburo c’erano i bossoli di sette colpi esplosi. L’omicidio-suicidio sarebbe avvenuto 36-48 ore prima del ritrovamento dei corpi; una conferma su questo punto, in attesa dei risultati degli accertamenti medico-legali – secondo i Carabinieri della compagnia di Poggioreale e del Nucleo Investigativo – è costituita dall’acqua di condensa dei condizionatori che ricopriva il pavimento dell’abitazione: l’impianto, infatti, era in funzione, da molte ore i contenitori non erano stati svuotati e l’acqua è traboccata.

Cuozzo avrebbe agito quando moglie e figlio erano a letto: il ragazzo è stato trovato nella sua stanza, in pigiama, con un colpo di pistola alla testa; anche la moglie aveva un colpo d’arma da fuoco alla testa. I corpi sono stati trovati dopo l’intervento dei parenti, preoccupati perchè da alcuni giorni non avevano notizie della famiglia. L’appartamento è stato sequestrato; arma e proiettili repertati. Le indagini dei Carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Napoli Sergio Amato.