Il capo della fabbrica di botti disse: “Fate solo roba da cinesi”

Pubblicato il 14 Settembre 2011 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA

FROSINONE – “Siete buoni solo a fare cineserie”. Roba da cinesi, cose scadenti o già viste, ecco cosa non voleva Claudio Cancelli, proprietario della fabbrica di fuochi d’artificio in cui si è verificata un’esplosione lunedì che ha provocato la sua morte, quella di due suoi figli e di tre dipendenti. A raccontare questo retroscena è un lavoratore, A.S., che quel giorno aveva finito di lavorare alle 13. Probabilmente, alla luce di questa testimonianza, Cancelli stava lavorando a un prodotto speciale, a un “botto” più elaborato dei soliti, magari in vista della sagra di Ponza.

La procura di Cassino sta lavorando a un’inchiesta tutta in salita. Il luogo dell’esplosione è andato completamente distrutto e non ci sono testimoni. Per ora prevale l’ipotesi dell’errore umano, mentre viene escluso qualsiasi danno ambientale. Fino a pochi giorni fa la Pirotecnica Arpinate era considerata una delle più sicure in una zona in cui sono concentrate parecchie aziende del settore: era stata scelta come deposito giudiziario dalla guardia di Finanza per i botti clandestini. Molto spesso cinesi.