Accuse a Coca Cola: “Sfrutta immigrati per raccogliere arance in Italia”

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 20:47 OLTRE 6 MESI FA

ROSARNO – La Coca Cola sfrutta gli extracomunitari che lavorano a giornata nelle campagne calabresi per raccogliere le sue arance: è la denuncia mossa dalla rivista ambientalista britannica The Ecologist. La multinazionale americana, secondo la rivista inglese, comprerebbe a bassissimo prezzo dalle aziende calabresi il succo d’arancia concentrato che viene fatto con i frutti raccolti dagli immigrati in quella regione, favorendo, quindi, lo sfruttamento della manodopera.

Nell’inchiesta pubblicata sulla rivista si scrive che proprio in questo periodo circa duemila africani stanno lavorando alla raccolta delle arance nelle campagne calabresi, soprattutto vicino a Rosarno. Vengono pagati al massimo venticinque euro al giorno per una giornata di lavoro.

La gran parte di questi lavoratori vive in baraccopoli, spesso dovendo pagare ai caporali delle “tasse” per poter lavorare, e raccogliere le arance che producono il succo usato dalla Coca Cola per la Fanta. Secondo gli attivisti il succo concentrato viene pagato 7 centesimi al chilo. Un prezzo troppo basso, tanto che molti agricoltori locali preferiscono lasciare marcire le arance piuttosto che pagare chi le raccolga. E quindi, nella “migliore” delle ipotesi, pagano – poco – degli extracomunitari per farlo.