Badanti, italiane di ritorno. Colf di condominio made in Italy

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA
Badanti straniere: la concorrenza delle italiane al tempo della crisi

ROMA – Le badanti tornano a parlare italiano. Complice la crisi, donne che hanno perso il lavoro o con un marito licenziato  o separate con figli, sono entrate in competizione con le ormai tradizionali figure di colf e impiegate in genere nell’assistenza di anziani e invalidi. Che parlano in prevalenza una lingua straniera: romeno nel 20% dei casi, ucraino nel 10%, polacco nel 7,7%, moldavo nel 6,2%. Censis e Istat stimano in circa un milione e mezzo le badanti straniere che lavorano in 2 milioni e mezzo di famiglie italiane.

Gli indicatori della nuova tendenza mostrano un diverso approccio per garantire la cura della casa e dei familiari. Come i progetti pilota che introducono la colf di condominio a Torino, Roma, Milano, organizzati dall’associazione dei proprietari di immobili. Lodevole iniziativa che se prendesse piede potrebbe intanto far risparmiare un po’ di soldi, ottimizzare i tempi di lavoro (una specie di economia di scala è il caso di dire), favorire la socializzazione. In questa situazione i dati rivelano un incremento negli ultimi mesi di un dieci per cento di lavoratrici italiane. E i numerosi corsi di specializzazione (dati Acli Colf) registrano inconfutabilmente l’interesse delle italiane. A Torino dalle 948 iscrizioni del 2008 si è passati alle 1757 del 2010, un incremento secco dell’85%.

L’italiana badante “di ritorno” può vantare alcuni assi nella manica rispetto alla concorrenza: una famiglia la preferisce per esempio se vuole affidare il nonno a qualcuno che parli italiano o addirittura il dialetto di casa, sa cucinare i piatti di una vita. In media ha tra i 45 e i 50 anni, è più anziana. Deve scontare, invece, un livello di istruzione in media più basso: le straniere possiedono un diploma superiore nel 37% dei casi e una laurea nel 6,8%, contro il 23,2% e il 2,5%. Significa una più ragguardevole capacità di apprendere e adeguarsi: non è raro imbattersi in badanti straniere nei corsi di aggiornamento di cucina italiana per esempio. La colf/badante italiana fa un servizio a ore ma poi torna a dormire a casa sua: spesso poi è costretta a rinunciare, molte mollano dopo pochi mesi. Per tutte, italiane e straniere, la prospettiva è un salario medio di 6,50 euro l’ora quando regolarizzate, 10 euro in nero (le italiane non hanno bisogno di permesso di soggiorno e quindi nemmeno di carte, documenti, sanatorie).