Coronavirus: i residenti cinesi scelgono l’auto-quarantena in tutta Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Febbraio 2020 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus: i residenti cinesi scelgono l'auto quarantena in tutta Italia

Corinavirus. Ragazzo cinese sottoposto a controlli dopo un viaggio (Ansa)

ROMA – Mentre monta fra gli italiani la psicosi da coronavirus, i cittadini cinesi residenti in Italia di ritorno dalla madre patria la quarantena se la fanno da soli. Chi è tornato sceglie volontariamente l’auto-isolamento. Da Prato (20mila cinesi) alle altre Chinatown dei centri più grandi, Roma a Milano, Padova e Firenze, Napoli e Reggio Emilia. 

“I medici cinesi hanno consigliato l’isolamento di due settimane perché per i primi 14 giorni il virus non si manifesta. A volte sono necessari 4 test prima di intercettarlo”, conferma al Corriere della Sera Yanyang Dixi, consulente legale delle associazioni cinesi a Roma.

Tappati in casa, i cinesi d’Italia non vanno al lavoro o a scuola. In rete sono decine le stories postate su questa specie di vacanza forzata, di quarantena fai-da-te dove ci si industria ad ammazzare il tempo e far passare la tempesta.

Lo consigliano fortemente le autorità cinesi in patria, dal Governo in giù. Lo  prescrivono i medici. Lo suggerisce il buon senso individuale e una fisiologica propensione a scegliere il male minore in attesa di tempi migliori per riprendere gli affari e le normali attività quotidiane.

Bandita la parola panico. I due cinesi ricoverati allo Spallanzani sono stati particolarmente sfortunati: sono partiti da Wuhan il giorno prima che la chiudessero sfuggendo ai controlli. L’auto-isolamento per chi giunge dalla Cina è una profilassi cui si aderisce volontariamente. 

“Alcuni medici sconsigliano di andare in ospedale – dice ancora Dixi – perché dopo il primo test negativo la persona si tranquillizza e magari non prende precauzioni. Quando 10 giorni dopo arrivano i sintomi è troppo tardi per evitare il contagio”. (fonte Corriere della Sera)