Covid in Italia, bollettino 29 ottobre: 26802 nuovi casi e 76 morti. Positività 15,1%, calano malati ordinari e in intensiva

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2022 - 18:08 OLTRE 6 MESI FA
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Covid in Italia, bollettino 29 ottobre: 26802 nuovi casi e 76 morti. Positività 15,1%, calano malati ordinari e in intensiva

Covid, il bollettino del 29 ottobre. In attesa che il bollettino diventi settimanale come promesso dal nuovo governo, ecco i dati odierni dei contagi Covid delle ultime 24 ore forniti come sempre dal ministero della Salute. I nuovi casi sono 26.802. Le vittime  76 e i tamponi sono processati 176.343 tra molecolari e antigenici. Il tasso di positività è al 15,1%.

Covid in Italia, in calo terapie intensive e ricoveri ordinari

Nella giornata di oggi si registra un calo dei pazienti ricoverati per Covid nei normali reparti così come di quelli in terapia intensiva. Nei reparti ordinari si registra un calo di 108 unità per un totale di 6.716 ricoverati. In terapia intensiva c’è un paziente in meno per un totale di 227 ricoverati e con 22 ingressi del giorno.

Rallenta la curva di discesa dei casi Covid

“Le curve relative alla diffusione dell’epidemia di Covid-19 in Italia tornano a rallentare la loro discesa, sia a livello nazionale che di province, qualcuna perfino in aumento, in una situazione che richiede un controllo costante e nella quale è cruciale continuare ad avere a disposizione i dati giornalieri del ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia e indossare la mascherina Ffp2 negli ospedali e nelle Rsa”. A dirlo è il matematico Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “L’analisi delle differenze settimanali della sequenza della percentuale dei positivi ai test molecolari a livello nazionale rivela che siamo in una fase di frenata della discesa, con un livello medio attuale pari a circa l’11%”, osserva l’esperto.

Per Sebastiani “i dati dei prossimi cinque giorni permetteranno di capire se a livello nazionale siamo di fronte a fluttuazioni o a un vero e proprio trend”. La frenata è più presente nelle regioni del sud. Secondo il matematico potrebbe essere dovuto ad un “più alto aumento della socialità indotto dall’anomalo periodo di temperature quasi estive e balneari”. 

“Bisogna mantenere il bollettino su base giornaliera”

Quanto sta accadendo, secondo Sebastiani “mette bene in luce l’importanza di continuare ad avere a disposizione dati su base giornaliera e non settimanale”.

“Questo non solo per i dati a disposizione della comunità scientifica: anche per il bollettino sintetico diffuso attraverso i media”. Infatti, prosegue il matematico, “la percezione dello stato epidemico da parte della popolazione ha avuto in più di un caso un impatto rilevante sulla mitigazione dell’epidemia. Un caso significativo riguarda la fase espansiva del novembre 2021, originata nel nord-est del Paese: i dati evidenziano che la mitigazione dell’epidemia è iniziata prima del tempo caratteristico necessario alle misure di contenimento per avere effetti misurabili, per esempio tramite l’incidenza dei positivi”.

Sebastiani osserva inoltre che, “come sottolineato dal presidente Mattarella, è bene adottare un approccio scientifico e mantenere un atteggiamento di generale prudenza per quanto riguarda il rilascio delle misure di contenimento della diffusione dell’epidemia. Ritengo importante in particolare che venga mantenuto l’obbligo della mascherina Ffp2 negli ospedali e nelle Rsa”. Secondo l’esperto, “visto l’andamento epidemico negli ultimi tre inverni. rilasciare quest’obbligo poco prima che il clima diventi invernale è una scelta sbagliata perché espone i malati, gli anziani e i fragili a un rischio concreto di peggioramento dello stato di salute”. 

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