Ha abusato di un tredicenne: in manette Don Domenico Pezzini, l'”amico” dei gay

Pubblicato il 26 Maggio 2010 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

Don Domenico Pezzini

Non è uno qualunque, il sacerdote arrestato ieri a Lodi con l’accusa di pedofilia. E’ Don Domenico Pezzini, studioso, ex docente all’Università Cattolica e dell’Ateneo di Verona. Ma, soprattutto, è l’”amico dei gay”. Pezzini infatti è noto perché è stato il fondatore e la guida pastorale di gruppi di omosessuali cattolici, ed ha scritto libri e numerosi articoli sull’argomento.

Don Domenico è accusato di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzino che all’epoca degli abusi, tre anni fa, aveva 13 anni. Nel corso di una perquisizione in casa sua, gli agenti avrebbero anche trovato materiale pedopornografico.

Nel 1980 don Pezzini fondò un gruppo chiamato «Il guado», che poi lasciò nel 1986 per dare vita a «La fonte». Uno dei suoi ultimi libri si intitola «Le mani del vasaio: un figlio omosessuale. Che fare». Il dramma e i dissidi interiori di chi si trova a dover conciliare l’omosessualità con il credo cattolico sono sempre stati al centro dello studio e della riflessione approfondita di don Pezzini, che è andato anche contro la dottrina ufficiale.

Professore emerito di Letteratura inglese medievale, fu allontanato dal seminario di Lodi perché le sue posizioni erano troppo “progressiste”. Don Domenico infatti rispose ad una lettera dell’allora cardinale Ratzinger sulla “cura pastorale degli omosessuali”. «Criticai Ratzinger sui gay: mi cacciarono dal seminario» diceva nel 2005 al Corriere del Veneto. «Nell’ambiente gay, anche cattolico, il nome di Ratzinger non ha certo buon corso, ma tutti dal Papa in giù sanno che la Chiesa si fa con gli uomini, non con le astrazioni. Al di là della dottrina, se da me viene un cattolico omosessuale mica posso cacciarlo. Che direbbe Gesù?»

Sgomento, incredulità, attesa. Questi i sentimenti che la notizia dell’arresto di Don Pizzini ha suscitato tra gli omosessuali. “In queste ore è forte lo scoramento tra i tanti gay cattolici che hanno conosciuto di persona o tramite le sue azioni e opere don Mario Pezzini” ha affermato Aurelio Mancuso, leader storico della comunità gay, commentando la notizia dell’arresto del sacerdote accusato di pedofilia.

“L’incredulità e la preoccupazione sono sentimenti che albergano in tutti noi – ha detto l’ex presidente di Arcigay – che abbiamo sempre apprezzato un percorso pastorale di ascolto e di difesa della dignità delle persone omosessuali dentro la chiesa cattolica. Tutto questo però non può mettere in secondo piano che le accuse mosse al prelato sembrano essere precise e circostanziate: violenza e abuso sessuale su minore. Per questo, anche in questo caso, la nostra posizione – ha aggimto Mancuso – non può che essere di ferma fiducia nei confronti delle indagini che potranno chiarire meglio la situazione”.