Emanuele Tatone e il clan di “mamma Rosa” detta “nonna eroina”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2013 - 18:25 OLTRE 6 MESI FA
Emanuele Tatone e il clan di "mamma Rosa" detta "nonna eroina"

(Foto Lapresse)

MILANO – Emanuele Tatone, trovato ucciso negli orti di Vialba a Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro, apparteneva una delle famiglie più note della zona, nata con “mamma Rosa”, ovvero Rosa Famiano, a Milano da 1972 ma originaria di Casaluce, in provincia di Caserta, come racconta il Corriere della Sera online.

Dal momento che il marito, Antonio Tatone, non era d’accordo, lei partì sola con i figli, quattro maschi adolescenti e una bambina: Mario, Pasquale, Emanuele, Adelina e Nicola.

Prima Mario, poi anche tutti gli altri finirono in carcere prima per furti d’ auto, poi per rapine, spaccio di droga, tentati omicidi.

Di tutta la famiglia solo mamma Rosa, pur sospettata di essere la regista del clan, era riuscita a evitare il carcere. Finì dietro le sbarre nel novembre ‘92, assieme alla figlia Adelina, per spaccio di droga. Veniva chiamata “nonna Eroina”. Adelina morì in carcere.

Negli ultimi tempi Emanuele Tatone, tossicodipendente, era caduto in disgrazia. Lo scorso luglio, dopo aver ricevuto lo sfratto dall’appartamento dove viveva con la compagna e la figlia, aveva inscenato una protesta montando una tenda in cortile. “Ho pagato il mio debito con la giustizia e voglio redimermi, non sono più un boss, non ho più niente. In galera ho imparato a fare il barbiere, sono pronto a pagare tutti gli arretrati”, diceva.