Figlia di 16 anni non vuole abortire, genitori la portano in Tribunale

Pubblicato il 8 Dicembre 2011 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA

TRENTO – Costringere la figlia di 16 anni ad abortire attraverso il Tribunale dei minori. O almeno impedire per legge al suo fidanzato maggiorenne di rivederla. E’ la via che stanno tentando una mamma e un papa’ trentini, convinti che il giovane di cui la ragazza e’ innamorata, un albanese, non sia in grado di garantirle un futuro.

I tratti della vicenda, necessariamente vaghi per la minore eta’ dell’interessata, non appaiono a sfondo razzista. Sono piuttosto quelli del conflitto tra genitori e figlia. I primi preoccupati di quello che potrebbe aspettarla, la seconda sinceramente e ostinatamente innamorata.

L’amore in questione e’ nato a Trento due anni fa, dove l’adolescente studia. Da sempre i genitori, separati, hanno cercato di osteggiarlo. Non solo a parole. Il padre era arrivato ad accompagnare la figlia ogni giorno a scuola, per evitarle incontri col ragazzo. La madre a controllarle le telefonate.

L’effetto pero’ e’ stato opposto, perche’ la ragazza si e’ rivelata sempre piu’ convinta della relazione che sta vivendo. Tanto che ora ha comunicato ai genitori di essere incinta di quel fidanzato, di cui si dice sempre piu’ innamorata. Il padre e la madre, alla notizia, sono andati su tutte le furie e le hanno chiesto di rinunciare alla gravidanza. La risposta e’ stata un netto rifiuto.

A questo punto e’ scattata la decisione di rivolgersi ai giudici minorili. I due genitori non credono che la figlia decida liberamente. Sarebbe il fidanzato a plagiarla. Cosi’ chiedono che il Tribunale disponga l’aborto. In subordine, vengono poi le richieste di impedire a quel giovane di vederla e, nel caso in cui il bambino venisse alla luce, che il fidanzato non possa riconoscerlo.

La questione e’ ora in mano alla procura minorile (anche per vagliare l’esistenza di eventuali reati), ma e’ comunque difficile immaginare che il Tribunale possa scegliere d’imporre l’interruzione di gravidanza, dal momento che la legge evidenzia in primo luogo la volonta’ dell’interessata. La norma prevede per le minorenni la necessita’ dell’assenso dei genitori per abortire e, in caso d’impossibilita’ di consultarli, per varie ragioni, l’entrata in campo di un giudice tutelare.

E non e’ raro che le minorenni tentino questa seconda via per abortire, nascondendo il fatto ai genitori. Stavolta la situazione pero’ si ribalta: sono mamma e papa’ a chiedere l’aiuto di un giudice. E il motivo, a detta loro, sarebbe il plagio di quel giovane sulla loro figlia.