Fori imperiali pedonali. Negozianti: “Marino gioca a ecologista, noi chiudiamo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2013 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA
Fori imperiali pedonali. Negozianti: "Marino gioca a ecologista, noi chiudiamo"

Fori imperiali pedonali. Negozianti: “Marino gioca a ecologista, noi chiudiamo” (Foto LaPresse)

ROMA – “Stiamo fallendo”, “Se continua così dovrò chiudere”, “Faremo causa al Comune di Roma”. I commercianti dell’Esquilino, diretti protagonisti della pedonalizzazione dei Fori imperiali, hanno denunciato un calo dell’80% dei clienti nelle ultime settimane. I negozianti che temono per le loro attività, penalizzate dall’impossibilità delle auto di passare e fermarsi, protestano contro la scelta del sindaco Ignazio Marino che “gioca a fare l’ecologista”. 

L’Associazione di via Condotti, guidata da Gianni Battistoni, boccia senza remore il progetto del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Limitare il traffico ai Fori imperiali, secondo Battistoni, causerà un aumento dei “centurioni, degli artisti di strada e dei venditori di souvenir”, con inevitabile degrado dei monumenti.

In via Labicana, spiega Lorenzo De Cicco su Il Messaggero, gli incassi sono dimezzati da quando la strada è stata transennata e dal 3 agosto, giorno in cui scatterà l’area pedonale, non andrà meglio:

“«E a me chi me lo paga l’affitto, il sindaco e i suoi amici?», si domanda infuriata Elisa Cipriani, titolare del ristorante Crema e gusto di via Labicana. «Noi ogni mese paghiamo 4.500 euro, perché le mura non sono di proprietà. Ma negli ultimi quindici giorni i clienti sono spariti, almeno l’80% in meno. Ed era prevedibile dato che tutto il lato della strada è stato transennato”.

La Cipriani si sfoga con il Messaggero e spiega che nemmeno il week end ha fatto recuperare incassi:

“Non si è salvato neanche il weekend. Tavoli vuoti, quando qui fino a pochi giorni fa quelli liberi si contavano sulle dita di una mano. Oggi invece c’è il deserto. Io però il cinque di agosto l’affitto devo pagarlo lo stesso, e con gli incassi di luglio non raggiungo neanche la metà della cifra che devo dare al proprietario del locale. Per non parlare dei dipendenti. Qui ci lavorano tre famiglie”.

Franco Aldini, titolare della storica sartoria al civico 48, è pronto a chiedere un risarcimento danni al Comune di Roma e al sindaco Marino:

“«Ho intenzione di parlare con il mio avvocato per vedere se c’è una strategia legale da intraprendere contro il Comune. I miei guadagni in queste settimane sono crollati del 50%. Se i disagi andassero avanti anche una volta terminati i lavori, per via dei nuovi guardrail appena installati o per l’eccessivo traffico che sarà scaricato su questa strada dalla chiusura dei Fori, sarò costretto a chiudere bottega»”.

La mancanza di parcheggi poi rende la vita impossibile anche in via Labicana 84, al titolare di un alimentari che raccona:

“«I clienti non sanno più dove mettere l’auto – racconta il titolare del negozio, Syal Ruhul – Prima la gente si poteva fermare, ma oggi non c’è più spazio»”.

Enzo De Palo, pasticcere proprietario dell’Antica cornetteria, è infuriato, spiega al Messaggero:

“«Questi lavori per noi sono stati un inferno, ci hanno disintegrati – dice – Appena sono arrivati operai e transenne, qui non è più passata anima viva. L’incasso è crollato almeno dell’80%. E non è pensabile andare avanti così, dal momento che abbiamo sei dipendenti da pagare ogni mese e un affitto di 2700 euro. Per luglio sarò costretto a chiedere una tregua al proprietario delle mura. Il sindaco non si rende conto che mentre lui gioca a fare l’ecologista noi qui rischiamo di chiudere»”.

L‘associazione di via Condotti, che riunisce i 42 esercizi commerciali della centrale via dello shopping, parla del progetto di Marino come “Roma Città Chiusa”, al Messaggero spiega che il progetto di unificare i Fori imperiali, divisi dalla strada voluta da Benito Mussolini nel 1932, resterà solo un sogno:

” «Accrescerà il degrado ed aumenterà l’oltraggio ai monumenti che tutto il mondo ci invidia. Mentre il progetto di riunificazione di Fori rimarrà solo un sogno». Bocciata anche l’ipotesi di chiusura al traffico del Tridente, rilanciata di recente dall’assessore alla mobilità Improta: «Quello del Tridente – dice Battistoni – è il chiodo fisso di ogni amministrazione che non conoscendo le vere esigenze dell’area più rappresentativa della città persegue lo scopo di un’abnorme e insensata pedonalizzazione che crea delle vere e proprie migrazioni, provocando il degrado che è ormai sotto gli occhi di tutti»”.