Sinopoli esce dal coma: “Balordi”. Fiaccolata contro i picchiatori dello Spritz

Pubblicato il 11 Settembre 2012 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA

MESTRE – Dopo l’aggressione a Gabriele Sinopoli, fratello del direttore d’orchestra preso a pugni nella zona dei drink low cost, a Venezia si è scatenata una campagna anti-violenza contro i “picchiatori dello spritz”. “Balordi era un gruppo di balordi” ha sospirato Sinopoli appena uscito dal coma. E poi: “Quello era un professionista, voleva solo picchiare”. A raccontarlo ai giornalisti è la sorella di Sinopoli che da giorni è piantonata al reparto di terapia intensiva dell’ospedale all’Angelo di Mestre in attesa che il fratello riaprisse gli occhi.

Del gruppo di sei che hanno aggredito con ferocia Gabriele, uno ci è andato giù pesante più degli altri. La banda è stata rintracciata e denunciata poco dopo il fatto ma non sono stati arrestati. Perché? L’uomo che ha picchiato più degli altri è di Marghera, ha famiglia, una compagna e pur e un figlio. Gli investigatori spiegano che gli aggressori si sono presentati in Questura a raccontare come sono andati i fatti. E pare che il padre di famiglia abbia “confessato il fatto ridimensionandolo: gli ho tirato uno schiaffo”. Il motivo? “Sono un cretino” e ha mandato le sue scuse alla sorella Anna.

Ma la famiglia di Sinopoli sta organizzando una fiaccolata contro la violenza. “Nessuna scusa è possibile in questo momento – dice – Sia chiaro che non c’è odio, solo desiderio di giustizia e di verità. Perché io ho visto e so bene che non è stato uno schiaffo a mandare in coma mio fratello ma una violenza inaudita sulla quale farebbero bene a riflettere gli amministratori”.

Ed è proprio il comune della Serenissima a scendere in campo. Ieri il sindaco Giorgio Orsoni ha detto: “Stiamo valutando di mettere delle regole di comportamento per gli esercizi aperti ai giovani, una sorta di bar a punti”. Il dito puntato contro i locali dello spritz low cost. Lo spritz è l’aperitivo tipico veneziano: nacque nel 1797, quando i soldati dell’impero austriaco non riuscivano a reggere l’alta gradazione dei vini veneti. E per questo “annacquavano” i vini con il seltz (da qui il nome, dal verbo tedesco spritzen che vuol dire spruzzare). Fa specie che quello che prima era un vino annacquato ora è additato come il cocktail della degenerazione lì dove i “gestori arrivano a premiare  – denuncia il sindaco – chi consuma più spritz in meno tempo”.