Garza resta nella pancia della paziente, infermiera pagherà risarcimento

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2016 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Garza resta nella pancia della paziente, infermiera pagherà risarcimento

Garza resta nella pancia della paziente, infermiera pagherà risarcimento

PAVIA – Una garza rimane nella pancia della paziente durante l’operazione, e l’infermiera che ha delegato il conteggio delle garze ad un operatore socio-sanitario viene sospesa dal servizio. E rischia di dover pagare il risarcimento della paziente.

E’ accaduto a Pavia. Nel novembre del 2015, racconta Maria Fiore su La Provincia Pavese, una signora di 70 anni si sottopone ad una operazione per rimuovere una neoplasia alla clinica Città di Pavia. 

L’intervento viene eseguito e va tutto bene, almeno all’apparenza. Perché alcuni giorni dopo la paziente si ripresenta in ospedale con febbre e dolori. Da una lastra alla pancia emerge la causa: c’è una garza che va subito rimossa.

Pochi giorni dopo scattano i controlli e le sanzioni. Sotto accusa finiscono i tre infermieri presenti in sala operatoria, colpevoli, secondo i responsabili della struttura, di non aver rispettato il protocollo, che prevede la conta delle garze diverse volte e ad alta voce prima di suturare l’incisione.

Nei confronti di tutti e tre gli infermieri sono stati presi provvedimenti disciplinari, ma le misure più pesanti hanno riguardato solo una dei tre, colei che, anziché contare ad alta voce le garze prima della fine dell’intervento, ha delegato il compito ad un operatore socio-sanitario presente in sala operatoria, spiega la Provincia Pavese.

Quest’infermiera è stata sospesa dal lavoro senza stipendio per due settimane. Mentre nessun provvedimento è stato preso nei confronti del chirurgo che ha eseguito l’operazione.

L’infermiera ha fatto ricorso e in tribunale si sta discutendo la causa di lavoro, dove si chiede l’annullamento della sanzione disciplinare e il recupero dello stipendio non percepito. Ma il rischio più grande è che la donna debba concorrere all’eventuale risarcimento del danno, come anticipato da una lettera inviatale dalla clinica.