Haiti, rimpatriati i primi 13 italiani

Pubblicato il 17 Gennaio 2010 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA

Sono ritornati a casa i primi italiani coinvolti nel dramma terremoto ad Haiti. Il Falcon 900 con a bordo i 13 passeggeri evacuati dall’isola è atterrato a Ciampino alle 11:51. Intanto è sceso a dodici il numero degli italiani ancora dispersi. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al suo rientro in Italia.

«In un minuto è cambiata la vita di tutti. Fortunatamente la mia casa ha tenuto», ha detto Cristina Impieri appena scesa dall’aereo. Matteo Menin ha raccontato: «Abbiamo lasciato molta distruzione, moltissime le case crollate e tanti cadaveri lungo le strade. Tornero’ li’ appena possibile e daro’ il cambio ai volontari italiani che sono rimasti».

«Siamo grati alla Farnesina per l’assistenza che ci ha dato in questi giorni di grande apprensione. Ci siamo tenuti costantemente in contatto con l’unita’ di crisi che ci ha confortato sulle condizioni dei nostri cari»: parlano a Ciampino le sorelle di Cristina Iampieri, la funzionaria dell’Onu che sta rientrando in Italia da Haiti insieme con il marito, Misha Rafael Berliski, il figlioletto Leonardo di 10 mesi e il padre Bruno Iampieri. Con loro c’e’ anche Pires, il gattino di casa di cui sono affezionati.

Tra i parenti  c’è anche Antonietta Cappellini, nonna del piccolo Alessandro di 2 anni. La mamma di Alessandro, Fiammetta, nata a Treviglio(Bergamo) e sposata con un haitiano, ha deciso di rimanere ad Haiti con il marito, ma ha chiesto che fosse rimpatriato il suo bambino.

Fiammetta, che è operatrice umanitaria e responsabile dei progetti dell’ong Avsi(Associazione volontari per il servizio internazionale), aderente alla Compagnie delle opere, impegnata ad Haiti dal 1999 in progetti sull’ agricoltura e sul sostegno ai bambini, è stata tra le prime via Skype, a lanciare l’allarme sulla reale gravità del disastro. All’inizio, racconta Antonietta Cappellini, «Fiammetta aveva deciso di non lasciare Haiti e di non far partire il bambino perchè ci diceva che il suo posto era lì. Poi, ieri, in lacrime, ci ha detto che bimbo non poteva rimanere lì perchè la casa è inagibile e lui in queste notti ha dormito in auto».

A Ciampino c’è anche Daniela Iampieri, sorella di Cristina, anche lei sul Falcon dell’Aeronautica che rientra da Haiti insieme al marito e al piccolo Leonardo di soli 10 mesi, la donna lavora per l’Onu. «Noi – dice Daniela – siamo sempre stati in apprensione per Cristina e la sua famiglia e siamo contenti che abbiano deciso di rientrare anche perchè la situazione si era fatta insostenibile per un bambino di dieci mesi»