Il ministro Matteoli visita la scuola e la preside dice al bidello disabile: “Meglio se tu non vieni”

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 18:52 OLTRE 6 MESI FA

LIDO DI CAMAIORE (LUCCA) – Inaugurazione della scuola, alla presenza del ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli. Il bidello disabile però “è meglio non partecipi”. La preside infatti chiede che resti a casa. E’ accaduto nel mese di ottobre, all’istituto (elementari e medie) Lido di Camaiore, ma la madre dell’uomo racconta solo dopo 4 mesi, tra le lacrime, la storia del figlio perchè a quell’episodio, che lei definisce “vessatorio”, ne sono seguiti altri.

Il bidello, 45 anni, assunto nel ’98 in virtù della legge 104 per le categorie protette (invalidi civili), lavora da oltre dieci anni nella scuola Lido di Camaiore. ”Da giorni lui si preparava per quella cerimonia – racconta la signora Annarosa -, aveva pulito e aiutato gli altri ad allestire l’istituto. Ci teneva tanto, per lui era una festa. Ma il giorno prima, mi ha chiamato il vicepreside, dicendomi che sarebbe stato meglio per mio figlio stare a casa perchè loro non potevano seguirlo”.

“Non ho capito e non capisco tuttora cosa significasse quella parola, ‘seguirlo’: mio figlio non ha bisogno di essere seguito. Prende due autobus per andare al lavoro, è educato, buono, disponibile. L’ho tenuto a casa con il pianto nel cuore, raccontandogli una frottola per non dirgli la cruda, cattiva verità di quell’esclusione”.

Ma la vicenda non finisce qui. ”Dopo poche settimane la preside, Filomena La Pietra, già sollevata in passato tre volte dall’incarico in tre scuole diverse – racconta la signora Annarosa -, ha chiesto che mio figlio fosse sottoposto ad una visita per l’idoneità. La commissione, a Lucca, l’ha definito perfettamente idoneo, all’unanimità. Ma a questa dirigente non è bastato: ha fatto ricorso e chiesto una visita a Roma che faremo il 10 marzo”.

”Mai dato un ordine del genere, nè tantomeno sottoposto a vessazioni di qualsiasi genere il dipendente”. E’ quanto afferma la preside della scuola. ”Ci sono questioni – aggiunge la preside – poste all’ attenzione dei sindacati di categoria, in questo momento non posso comunque dire altro per motivi di riservatezza”.